Questa foto di Stefano Bonetti risale al TT 2005
© Stefano Bonetti
MotoGP

Le prime 40 volte di Stefano Bonetti

Incidenti, successi, relazioni, risse, le lettere di un tifoso e quella volta…
Di Giovanni Cortinovis
9 minuti di letturaPubblicato il
Stefano Bonetti è anche Campione Europeo Salita

Stefano Bonetti è anche Campione Europeo Salita

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Stefano Bonetti, il numero uno italiano dellegare stradali internazionali, quest'anno compie 40 anni. E naturalmente non ha alcuna intenzione di smettere. Frequento Bonny da 11 anni, quando entrambi avevamo molti più capelli, e conosco centinaia di episodi che lo riguardano. Ci sono però ancora parecchie cose che non so sul suo conto e che probabilmente anche molti dei suoi amici più cari ignorano. Per colmare questa lacuna ho pensato di sottoporgli 40 domande, riguardanti le sue prime 40 volte.
1) Prima moto
Un Benelli mezzo artigianale fatto da mio zio Franchino: l’ha messa insieme prendendo pezzi da due o tre motorini, avrò avuto 7 o 8 anni, la usavo nel viale di casa.
2) Prima maschera di Carnevale
Da Zorro, come tutti quelli nati negli anni Settanta, credo di essermi travestito per un paio d’anni così. Ma non ero molto per quell’attività.
3) Primo videogioco
Non ho mai avuto una console, si giocava nei bar, ai tempi pieni di cabinati, ai giochi degli aerei, d’auto e del resto. Ho passato tante ore a giocare a Sega Rally (attività in cui anche ora è quasi imbattibile, nda).
4) Primo idolo
Kevin Schwantz, avevo il suo poster. Era seguitissimo ai tempi, mi piaceva per il modo di guidare, le intraversate. Guardavo le gare in tv e ne seguivo le gesta su Motosprint.
5) Prima volta che hai sentito parlare del TT
Avevo vent’anni più o meno, perché sui giornali dell’epoca c’era scritto poco o niente del TT: le gare stradali erano osteggiate in Italia. Dobbiamo ricordare che Internet non c’era e le tv non ne parlavano. È stato sicuramente a una fiera, probabilmente al Motorshow: ho visto una videocassetta sul TT, mi sono innamorato e l’ho comprata.
Stefano Bonetti al Tourist Trophy 2015

Bonny con gli amici-meccanici pronti per il TT

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6) Primo incidente
Avevo 16 anni, ero in sella a una Cagiva Mito nera. Mi ha tagliato la strada una donna con una A112. L’ho centrata e sono volato contro una pianta. Mi sono rotto il bacino, due vertebre e due-tre costole. Con i soldi dell’assicurazione mi sono comprato una moto con cui ho iniziato a correre.
7) Primo voto dato da maggiorenne?
Boh, chi si ricorda. Sono sicuramente andato a votare ma non ricordo cosa o chi.
8) Prima auto guidata
Una Renault 5 turbo comprata usata da un concessionario, era gialla e bianca, tutta scassata. Le ho cambiato il motore, messo un motore gruppo N e sedili da corsa. Me la sono sistemata in un mese da solo a casa. Ma poi l’ho distrutta sul ghiaccio contro un’auto parcheggiata, dopo un annetto.
9) Primo bacio dato
Non mi ricordo chi era lei, avevo 14 anni, deve essere stato in gita.
10) Prima multa presa
Subito, a 14 anni con il Ciao perché impennavo a Lovere. Mi sembra che la multa fosse di 20mila lire. Ma non ho smesso di andare in giro in impennata, intendo all’epoca.
Stefano Bonetti con la Kawasaki del team Rocknroad al TT 2016

Bonetti con la Kawasaki del team Rocknroad

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11) Primo lavoro
A 15-16 anni, il lavoro estivo in un'azienda che portava vino e acqua nei bar: scaricavo e caricavo le casse. È un bel lavoro e anche un buon allenamento.
12) Prima ciucca presa
Qualcosa tipo a 18, 19 anni, forse Capodanno. Non sono uno che beve tanto. Non fumo nemmeno, forse ho fatto qualche tiro da ragazzo ma si è chiusa lì.
13) Prima rissa
Ah, mai fatta, non mi è mai capitato di litigare così tanto. Io lascio perdere, tanto è uguale.
14) Prima volta con una straniera
Chi si ricorda, intorno ai 20-22 anni. No, non al mare, quà dalle mie parti.
15) Prima moto usata in gara
Una Mito modello 92 colore nero, in pista.
Stefano Bonetti con gli amici-meccanici e la Paton al TT 2016 sull'isola di Man

Bonetti con i 3 amici-meccanici e la mitica Paton

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16) Prima gara corsa
A Varano, trofeo Motoestate: sono arrivato sesto nella finale B. Con me sono venuti un amico che era soprannominato Kaiman perché aveva una moto con quel nome e Silvia Vitali.
17) Primo sponsor avuto
Per quella gara il papà di un mio amico, titolare della Fersovere, mi aveva dato un milione di lire, che all’epoca era tantissimo per una sola gara.
18) Primo mezzo usato per andare in trasferta in Salita
Con la Fiesta che Cristian mi prestava: il sabato pomeriggio la caricavo con l’aiuto degli amici, mettendola al posto del passeggero dopo aver smontato le ruote, le carene, la marmitta e aver tolto il sedile. Arrivato a destinazione trovavo sempre qualcuno che mi dava una mano a rimontarla.
19) Prima gara in salita
La Malegno-Borno del 1998 che ho vinto con la Mito 125, quella che usavo in pista. Era originale, avevo coperto i fari e montato solo la marmitta Jolly Moto.
20) Primo autografo fatto
Al TT del 2004 dopo essere arrivato secondo tra i Newcomer, per soli 2 decimi dopo un’ora di gara. Era venuta un po’ di gente a cercarmi ma quando il primo si avvicinò pensai «e questo cosa vuole?». Gli anni dopo sono arrivati a chiedermeli anche nelle gare italiane.
Questa foto di Stefano Bonetti risale al TT 2005

Stefano Bonetti in azione al TT del 2005

© Stefano Bonetti

21) Prime lacrime da adulto
Non ricordo di preciso, ne sono successe di tutti i colori. Uno dei momenti più brutti è stato quando è morto Kaiman nel 2001 in un incidente stradale e me l’hanno detto al telefono perché ero a una gara a Follonica e mi stavo giocando il campionato.
22) Prima caduta in gara
In pista a Misano alla mia prima gara dell’Italiano Sport Production: sono caduto due volte quel fine settimana lì, perché esageravo, ma sempre in prova.
23) Prima volta all’estero
Nel gennaio 2004, quando sono andato a vedere le strade dell’Isola di Man su cui avrei gareggiato con Umberto Rumiano. È stata la mia prima volta in aereo.
24) Prima impressione dell’Isola di Man
Bello, è un mondo a sé, il senso di marcia opposto, l’ordine, è diverso da noi. Ogni tanto qualcuno mi chiede se andrei a viverci: qualche mese là lo farei, ma non tutto l’anno perché d’inverno è triste.
25) Prima parola inglese imparata
How are you? Anzi, What’s your name?
Bonny al pit stop durante la Superbike del 2005

Bonny al pit stop durante la Superbike del 2005

© Giovanni Cortinovis

26) Primo TT
Nel 2004, io con Ronnie e Francesco che di moto non ne sanno nulla. Siamo andati su allo sbando, non sapevamo cosa sarebbe accaduto. Era tutto nuovo, una roba strana.
27) Primo giro in qualifica al TT
Molto emozionante, a partire dalla pacca sulla spalla dell’omino che ti tocca. Il mio vicino di tenda che aveva un 400 si era offerto di fare un paio di giri in coppia per farmi vedere le traiettorie: all’epoca si usava tirare i nuovi arrivati. Conoscendo la strada si buttava nelle curve anche se nei punti brutti mollava il gas per mettermi all’erta. Fantastico. L’ho rivisto due anni fa, è venuto a salutarmi.
28) Prima statuina vinta al TT
Nel 2004 alla Production 600 con il GSXR K2 Suzuki del 2002 che avevo comprato all’inizio dell’anno. Poi l’ho venduta all’estero, dovrebbe essere in Polonia. Mi sono tenuto le carene, mi spiace non averla tutta.
29) Prima volta che un giornale ha parlato di te
Forse Motosprint in un articoletto sulle salite. Ma non lo conservo. Ho in un cassetto solo un po’ di ritagli degli ultimi 7-8 anni.
30) Primo spavento preso all’Isola di Man
Nel 2005 con il mille quando sono salito sul marciapiede in quinta dopo essere finito larghissimo in una curva, prima di Ballacraine.
Stefano Bonetti sfreccia con la moto italiana Paton al TT 2016

Stefano Bonetti fa volare la Paton

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31) Prima volta che hai passato all’estero i grandissimi?
Alla North West 200 del 2012 sotto l’acqua: ero partito 15° e ho passato una decina di piloti. Michael Dunlop, McGuinness e Anstey i più importanti: quando li superavo credevo che avessero rotto le moto perché era facile passarli. Invece mi trovavo meglio in quelle condizioni meteo, erano perfette per me. Nel finale ho passato anche Farquhar che però mi ha ripassato. All’arrivo sono venuti a farmi i complimenti Phillip McCallen e Fogarty e tutto il team Tas, compreso il titolare.
32) Prima volta che ti sei sentito fregato
Sempre in quella gara lì, perché mi hanno retrocesso da terzo a quinto per le partenze anticipate che inizialmente avevano attribuito a Farquhar e Donald e poi hanno tolto loro. Mi hanno un po’ preso per il culo. E comunque mi devono ancora circa 1.200 euro di premi per quel piazzamento che non mi sono mai arrivati. Questo ci fa capire che non contiamo niente all’estero.
33) Prima volta che ti è arrivata la lettera di un tifoso
C’è un signore della marca trevigiana che mi scrive due o tre volte all’anno: non parlo di mail, ma di lettere, scritte a mano. Mi fa i complimenti per i risultati delle gare, mi sembra che abbia una sessantina d’anni. L’ho conosciuto una volta a una gara a Trento.
34) Prima volta che i tuoi genitori sono stati orgogliosi di te
Eh, boh, penso per il primo Campionato Italiano vinto in Salita: sono venuti a vedere la gara e gli è piaciuta. Non sono soliti venire alle gare. Ne hanno viste poche, quelle di Zambla, a Franciacorta e la Trento-Bondone”.
35) Prima caduta dei capelli
Un bel po’ di anni fa, già a 35 anni ero messo male.
36) Prima cosa che hai pensato a Macao quando sei finito contro le gomme?
Non mi ricordo, buio completo. Pensieri pochi. Al risveglio mi hanno spiegato che si muoveva tutto e mi hanno tranquillizzato.
37) Prima convivenza
A 33 anni, per 7-8 mesi. Ma non mi piacevano le rotture...
38) Prima volta che hai pensato al matrimonio
Mai, per adesso non ci penso.
39) Prima volta su un sidecar
A Modena tre anni fa, in pista, nelle prove libere: era da un po’ che la menavo al francese Simon, un meccanico Ducati che corre in Italia, per farmelo provare e finalmente ha acconsentito. Io guidavo con il suo passeggero a fianco. È qualcosa di diverso dalla moto, sia per le curve, diverse a sinistra e destra, che per la velocità, minore per colpa del motore da 600 cc.
40) Primo proposito di ritiro
A Macao, nel letto d’ospedale, dopo l’operazione e anche rientrato in Italia nei mesi successivi: non ero molto convinto di continuare ma poi l’ho fatto e sono felice di questa scelta.