Leo e Vincent sono due detenuti, costretti loro malgrado a collaborare per fuggire dalla prigione. Il nostro scopo sarà chiaramente quello di aiutarli nell'impresa, collaborando con il nostro compare in ogni piccolo gesto: distrarre una guardia così da poter cercare l'accesso a un condotto di ventilazione, sbloccarsi il passaggio a vicenda quando il viaggio sembra essere giunto alla fine, guidare moto e pick-up mentre l'altro ci difende dalle volanti della polizia in una stretta strada di montagna. Tralasciando la regia fortemente cinematografica (Josef Fares, il boss dello studio, è anche un regista) e la grande varietà di gameplay e situazioni che affronteremo, la vera particolarità di A Way Out sta nell'assenza di una modalità single player: potrà essere giocato solamente trascinando sul divano accanto a voi un vostro amico, con cui gustarvelo interamente in split-screen, o in alternativa via multiplayer online, perché così è stato concepito, ed è così - ribadiscono quelli di Hazelight - che darà il meglio di sé.
Non è però la sola “rivoluzione” di questa avventura, sovvenzionata da Electronic Arts con il suo programma EA Originals, studiato per supportare le produzioni indipendenti (come il delizioso Unravel): pur costringendo i giocatori ad affrontarla in coppia, non li mette in condizione di dover acquistare una copia a testa. È sufficiente possedere un solo A Way Out, perché all'interno è presente un Pass Amici grazie al quale sarà possibile far vivere al nostro fido compagno di gioco l'intera avventura, il tutto in forma totalmente gratuita. Se fin dall'annuncio aveva attirato la nostra attenzione con il suo concept intrigante, questa mossa “popolare” non può che rendercelo ancora più simpatico.