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L'adrenalina scorre a fiumi con Devil May Cry
Dare una seconda chance a Dante non è mai stato così divertente, con la Definitive Edition di DMC
Sono pochi i videogiochi che meritano una seconda chance: tra aggiornamenti e contenuti aggiuntivi, se un gioco non riesce a convincere praticamente nessuno è destinato a finire nel dimenticatoio. Con il Devil May Cry di Ninja Theory le cose cambiano: apprezzato dalla critica e da buona parte del pubblico, non ottenne il successo sperato, colpa forse dei suoi innegabili difetti (in particolare tecnici), e il tentativo di azzerare l'amata saga di Capcom ponendo il giocatore nei panni di un giovanissimo Dante sfrontato, sboccato e spaccone, che non ha convinto proprio tutti (per non parlare del casino scoppiato per quei capelli neri e non bianchi!).
DMC: Definitive Edition
© Ninja Theory/Capcom
Il primo punto a favore di questo DMC: Definitive Edition, riedizione per PS4 ed Xbox One, sta proprio nell'estrema fluidità che il passaggio ad una maggiore risoluzione (ovvero grafica più pulita e definita, ma non ai livelli delle attuali produzioni) e un frame rate raddoppiato (da 30 a 60), uno stravolgimento non così eclatante, ma che permette finalmente di godere pienamente della pazzesca velocità di Dante (grazie anche alla nuovissima Modalità Turbo), delle sue schivate e delle sue combo, da eseguire una dopo l'altra nella sua avventura in quel di Limbo City, una città governata dal terribile arcidemone Mundus, che ne controlla i media e i cittadini grazie ai suoi poteri demoniaci.
Il protagonista, un Nefilim, figlio di un demone e di un angelo, e suo gemello Vergil, a capo dell'organizzazione anti-demoni chiamata l'Ordine, sono le uniche creature in grado di fermare questa terribile minaccia, ma come spesso accade, un rapporto conflittuale tra fratelli riesce a far più danni persino di un intero esercito di creature provenienti dalle più oscure profondità dell'Inferno...
DMC: Definitive Edition
© Ninja Theory/Capcom
Per soddisfare i fan alla ricerca di livelli di difficoltà insuperabili, Ninja Theory ha poi integrato modalità dannatamente ardue e creative, come Hardcore, che lo rende più simile ai vecchi (ed osannati) capitoli della serie, la quasi impossibile God Must Die, o la Must Style, nella quale i nemici subiscono danni solo dopo aver raggiunto il livello S di stile. Il piatto forte di Devil May Cry sta proprio nei combattimenti e nei Punti Stile da accumulare, con tanto di votazione (da D a SSS) in stile scolastico che tiene conto dei danni subiti da Dante, e soprattutto della varietà con la quale si effettuano le combo: per dimostrare il vostro talento (e magari spernacchiare i vostri amici nelle classifiche online) non dovrete infatti limitarvi a sopravvivere (e a non farvi sfiorare), ma dovrete dar sfogo alla vostra creatività affettando i nemici con la Rebellion, lo spadone del protagonista, o le armi speciali come la velocissima falce Osiris, alternandole con naturale semplicità grazie al geniale sistema di controllo, che vi permetterà di scegliere l'arma che preferite in un batter d'occhio con la sola pressione di un grilletto e di dare il via ad un'elegante danza distruttiva. Un concentrato di stile e potenza ricco di sequenze di esplorazione e di segreti da scovare, reso ancor più interessante da tutti i contenuti disponibili sul mercato racchiusi in questa Definitive Edition, incluse le porzioni di storia da vivere nei panni di Vergil e la sfida per antonomasia, il Palazzo di Sangue.
DMC: Definitive Edition
© Ninja Theory/Capcom
Red Factor
Devil May Cry significa adrenalina che pompa senza sosta nelle vene, con il cuore che batte al ritmo delle chitarre taglienti dei Noisia e dei Combichrist, taglienti come l'Arbiter di Dante, e il contatore delle combo che sale vertiginosamente e vi giudica, giudica ogni vostra mossa, come un professore particolarmente sadico che vuole rimandarvi ad ogni costo al prossimo appello di quel l'esame che nessuno, ma proprio nessuno riesce a passare.
D come Dirty è per i perdenti, Cruel? Da pivelli. Con Brutal ci siamo quasi, ma saltare la A e ritrovarsi direttamente alla S è da maestri e ti stampa sulla bocca quel sorriso ebete di chi ha appena raggiunto i 160000 Punti Stile a suon di combo ben assestate e colpi caricati nelle gengive.
Devil May Cry significa piattaforme sospese su vuoti cosmici da superare con salti mozzafiato da calcolare quasi al millimetro, significa studiare l'ambiente per capire su quale oggetto del mondo reale si sta camminando mentre Dante vaga nel regno parallelo del Limbo, significa muoversi con agilità tra un punto e l'altro grazie alla capacità delle armi di allungarsi, a tal punto da trasformare il protagonista in un Indiana Jones moderno e dannato. E quando parte il Devil Trigger, il mondo si ferma ed hanno inizio le danze.
La canzone perfetta per entrare nel mood
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