Quando le ebike, pochi anni fa, sono comparse sui sentieri e nelle città c’è stato contemporaneamente stupore e disprezzo da parte di differenti fazioni. L’ebike è stata introdotta sul mercato per offrire un mezzo di trasporto sostenibile per la città, un mondo che ben presto è sfociato nella progettazione di ebike per tutti gli scopi, fino alle competizioni, con un’evoluzione dei materiali e dei concetti che ha condotto a una maggiore inclusività degli appassionati e design di grido che ne hanno dato forme moderne a tal punto da arrivare a un livello di integrazione e pulizia degno di biciclette tradizionali. Proprio integrazione, design e tutte le tecnologie sono temi che affrontiamo in questa guida definitiva al mondo delle ebike.
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La storia delle bici elettriche
Le primissime sperimentazioni di biciclette a pedalata assistita si collocano molto indietro nel tempo, addirittura alla fine del 1800, qui però parliamo della concezione moderna di ebike, quella che ha cominciato a vedersi alla fine del primo decennio del 2000. I primi modelli sono stati realizzati per un utilizzo urbano, nel 1993 Yamaha, che è poi diventata uno dei colossi di questo settore, aveva realizzato il primo motore elettrico per biciclette a pedalata assistita, montato di serie appunto su alcuni modelli urban. La bicicletta a pedalata assistita si compone di un’unità motore elettrico, alimentato da una batteria ricaricabile e gestione di questi due elementi attraverso una centralina. Il 2010 è l’anno in cui la prima ebike viene presentata a Eurobike, la Haibike eQ Xduro. È stato proprio il 2010 a segnare la svolta della ebike, entrata con forza negli stabilimenti della industry di tutto il mondo.
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Componenti e funzionamento
Esistono due tipi di motore delle biciclette a pedalata assistita, con motore centrale o motore a mozzo, anche se sempre di più l’evoluzione sta portando questi componenti in un’unica direzione. La bici elettrica è tale perché ha un’unità motore elettrico senza spazzole, al suo interno sono presenti una serie di magneti che creano un campo magnetico. La produzione di energia continua, il motore è dotato di circuiti elettronici, utili a far cambiare direzione alla corrente e anche per programmare e personalizzare il comportamento del motore stesso da parte dei produttori.
L’altro elemento fondamentale è la batteria che serve ad alimentare il motore, è il serbatoio di una bici elettrica. La batteria ha una struttura in materiale plastico e all’interno sono collocate le cosiddette celle agli Ioni di Litio che mantengono l’energia, questa energia è controllata poi da un sistema BMS che calibra l’utilizzo delle varie celle. Il motore può produrre potenza fino a 250 Watt nominali (come previsto dalle normative) per i modelli Pedelec e la potenza può essere controllata attraverso un comando al manubrio. La spinta del motore si unisce e non sarebbe possibile grazie alla pedalata con cui combinandosi si ottiene un feeling ben diverso dalla bicicletta tradizionale.
Il gruppo motore e batteria incide sulle ebike per circa 5 kg attualmente ma le tecnologie che l’automotive sta portando nel mondo ebike potrebbe presto cambiare questi valori, sicuramente le batterie saranno determinanti.
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Tipi di e-bike
Negli anni l’utilizzo della power unit si è estesa, partendo dal concetto di ebike per un utilizzo principalmente urban e di commute, si è passati allo sviluppo di piattaforme più evolute, le emtb per esempio, nate dall’impegno di aziende del settore ciclo ma anche da brand di moto hanno dato una svolta alla progettazione di mezzi più moderni con l’integrazione massima dei componenti come la batteria. Un modello che a ritroso è stato applicato anche alle altre tipologie presenti nei cataloghi. Le ebike hanno abbracciato e cambiato davvero ogni ramo. Le eMTB si dividono in hardtail (monoammortizzate) o biammortizzate (o full suspended), ma un’altra suddivisione riguarda il travel, vale a dire l’estensione delle sospensioni che riprendono gli standard delle discipline agonistiche con più o meno millimetri di travel. Nelle hardtail si trovano la maggior parte delle ebike pensate per un uso cittadino, come le e-city bike, le e-touring, che si differenziano dalle prime per avere montaggi che includono copertoni anche per lo sterrato, poi vi sono le e-cargo, veri e propri strumenti di lavoro pensati per trasportare grandi carichi nei centri cittadini.
La categoria delle ebike si può poi suddividere ancora tra full power, vale a dire con batteria molto grande, fino anche a 900 Wh, e un motore con valori elevati di spinta misurati dal parametro di coppia espresso in Newton metri (che oscillano tra gli 80 e i 110 Nm). L’altra categoria è quella delle bici elettriche light che sta a rappresentare quella tipologia di eMTB con batterie di piccola dimensione (compresa tra i 250 e i 430 Wh) e una spinta del motore limitata (valori di coppia tra i 30 e i 60 Nm). Una tipologia che ha lo scopo di avvicinare ancora di più la ebike alla bicicletta tradizionale, con una sensazione più naturale di spinta e pesi che si discostano di poco da quelli di una mtb tradizionale.
Infine sulle emtb l’allestimento cambia ulteriormente l’approccio, l’elettronica ha cambiato ulteriormente il modo di intendere la ebike, e i cambi automatici portano l’esperienza su un altro livello, scelta utilissima per il mondo delle competizioni per esempio. Anche il diametro delle ruote, così come incide sulle mountain bike, diventa una scelta fondamentale per le eMTB, anche se la tendenza dei produttori è di allestire le emtb con diametri da 29” all’anteriore e posteriore oppure mullet (29” all’anteriore e 27,5” al posteriore).
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Guida alla scelta della bici elettrica
Il tipo di biker che si rappresenta e ciò che maggiormente si cerca, fa in modo che la scelta dell’ebike sia più facile. Per l’acquisto di una ebike bisogna considerare il proprio background: chi è alla prima esperienza con una bicicletta in generale e cerca un modello per lo svago potrebbe aver bisogno di una ebike hardtail; chi cerca una ebike come seconda bici in garage, potrebbe trovarsi davanti alla scelta di un modello full power valutando anche le ultime novità dei motori per poter sfruttare poco tempo e allenarsi in dinamiche come la guida in discesa e quella dinamica in salita, con travel delle sospensioni di almeno 140 mm, oppure su una ebike light se si è biker molto allenati che cercano una ebike per l’off season in cui poter ancora pedalare ma aiutarsi; chi invece ricerca un modello per le competizioni dovrà orientarsi sull’acquisto di una ebike con caratteristiche elevate per ogni componente, con un travel delle sospensioni almeno di 160 mm e un motore full power, nell’eventualità di acquisto di questa tipologia è molto importante pensare anche a una batteria di scorta (sempre che il modello scelto abbia una batteria estraibile).
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Le competizioni di ebike
Il mondo delle competizioni è tra le più recenti invenzioni per questa categoria, basti pensare che il primo campionato del mondo ebike si è tenuto solamente 4 anni fa. Le competizioni maggiormente diffuse si sviluppano principalmente sul concetto delle gare enduro e infatti la categoria delle emtb è entrato all’interno dei calendari dell’EWS (Enduro World Series), con un format che include quelle che vengono denominate power stage, vale a dire prove speciali in cui dover utilizzare al meglio la potenza. Insieme all’e-enduro, si è sviluppato l’e-cross country competizioni su un circuito da ripetere più volte. Ebike races si sono poi estese fino a traversate di più giorni come la All Around eMTB Bosch. Tra i più grandi interpreti internazionali c’è anche l’italiano Andrea Garibbo.
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Benefici e Vantaggi delle ebike
I benefici delle bici elettriche sono conclamati. In montagna una maggiore potenza per salire ovunque; uscite più fluide e veloci; un accesso più facile a quelle vette alpine o quelle valli lontane o anche solo per riuscire a tenere il passo degli amici più in forma. Immaginate di voler uscire in pausa pranzo, di sfruttare una finestra temporale di un paio d'ore. Difficile con una mtb tradizionale, molto più facile con una bici elettrica che permette spostamenti più veloci in salita. Se si dimezzano i tempi in salita, rimane più tempo per la discesa e sappiamo quanto la discesa sia importante.
Dal punto di vista della mobilità urbana le ebike si collocano nel solco della mobilità sostenibile, con evidenti vantaggi sulla salute pubblica e l'ambiente. Negli spostamenti casa-lavoro sono più efficienti, perchè permettono spostamenti più rapidi, senza la fatica che si farebbe con una bici tradizionale, specie se non si è allenati o avvezzi alle due ruote. Con il risultato di arrivare in ufficio senza neanche un filo di sudore. Proprio su quest'ultimo punto bisogna fare un appunto importante. Le biciclette a pedalata assistita non fanno pedalare gratis, la sollecitazione muscolare c’è, ma si suda molto meno. Shimano in merito ha fatto uno studio e ha potuto dimostrare che si suda il 300 per cento di meno e la frequenza cardiaca è inferiore mediamente di 63 battiti rispetto all’utilizzo di una bicicletta tradizionale. E dal punto di vista dell'allenamento la pedalata assistita permette un allenamento aerobico di lunga durata proprio perché consente di pedalare a lungo restando all'interno della soglia aerobica.
Sì, guidare un’e-bike e nello specifico una e-mtb è simile a guidare una bici muscolare, ma con delle potenzialità infinite. Significa che anche in salita, sui sentieri, si può andare veloci come in discesa (o quasi). Così il divertimento è anche in salita, oltre che in discesa.
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Considerazioni legali e normative
Le ebike si differenziano in due categorie: le bici a pedalata assistita, dotate di un motore che si attiva solo quando vengono azionati i pedali, detti velocipedi. E poi le bici elettriche dotate di un motore autonomo che si attiva anche se non si pedala, quindi secondo la legge rientrano nella categoria dei ciclomotori.
Per essere considerati velocipedi o bici a pedalata assistita, queste bici devono rispettare una serie di requisiti normativi:
- Il motore a regime di rotazione non deve superare i 0,25KW (250W)
- L’assistenza del motore elettrico dev’essere funzionante solo fino al raggiungimento dei 25 km/h
- Quando il ciclista smette di pedalate il motore si deve fermare.
Per quanto riguarda questa categoria di bici elettriche e relativi leggi e regolamentazioni, non necessitano di omologazione e non prevedono bollo e assicurazione. L’omologazione invece è obbligatoria solo nel caso in cui le bici siano dotate di motore a funzionamento autonomo e per quelle che possono raggiungere i 45 km/h, e in quanto tali devono essere provviste di bollo, assicurazione e targa.
L’omologazione è obbligatoria solo nel caso in cui le bici siano dotate di motore a funzionamento autonomo e per quelle che possono raggiungere i 45 km/h, Devono essere provviste di bollo, assicurazione e targa.
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Cura e manutenzione delle bici elettriche
Avere cura e fare la corretta manutenzione alle ebike è indispensabile per salvaguardare la durata nel tempo. La prima cosa da sapere è che il motore di una bici elettrica non necessità di manutenzione, nemmeno di ingrassatura, ma è meglio non esporli troppo all'acqua. Ergo, quando usate l'idropulitrice meglio non indugiare su batteria, motore, cavi e quadro comandi sul manubrio. Come con qualsiasi parte di bicicletta, e nonostante quello che alcuni eBiker potrebbero affermare, è meglio non puntare la lancia di un'idropulitrice sulla batteria o sul motore di una bici a pedalata assistita, anche se probabilmente ignorerete questo consiglio. E poi non dimenticatevi di lubrificare le parti in movimento, utilizzando detergenti specifici per MTB, senza esagerare per quantità ed eliminando le parti in eccesso con un foglio di carta assorbente. Una rapida spruzzata sui morsetti della batteria con un detergente specifico per contatti elettrici ridurrà il rischio di corrosione e manterrà elevato, e più a lungo, il trasferimento d'energia.
Per quanto riguarda la cura della batteria quando non la usate è sempre importante rimuoverla e non esporla a temperature estreme. Secondo il produttore Bosch, le batterie non dovrebbero essere conservate a temperature superiori a 30° C, né lasciate sotto la piena luce del sole, come per qualsiasi altra batteria di un dispositivo elettronico. Idealmente si dovrebbe tenere la batteria in un luogo fresco e asciutto, con temperatura compresa tra 0°-20° C e, se la si sta conservando per lunghi periodi, lasciatela carica per il 30-60% (mai completamente carica o scarica).
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Conclusione
La bici elettrica è il futuro. Le ebike hanno permesso di superare gli svantaggi strutturali e ideologici della bici tradizionali, come quella della fatica. Ovviamente possono essere caricate con robusti portapacchi e quindi sono idonee anche a portare carichi che con una bici normale sarebbero interdetti, nel caso delle cargo bike, che in città saranno sempre più centrali. Hanno permesso ad un'ampia fascia di utenti le gioie della bicicletta, anche dal punto di vista sportivo con le emtb, la cui presenza in montagna è sempre più prevalente.
Insomma, le bici elettriche saranno sempre di più e probabilmente costeranno di meno. Ce lo si augura, dato che lo svantaggio principale rispetto ad una bici normale è proprio quello del prezzo. Di norma una bici elettrica costa tra il 40 e il 50% di più rispetto alla sua corrispettiva "muscolare". Gli utenti chiederanno prestazioni sempre maggiori: batterie più leggere e capienti, motori più piccoli e performanti. La tendenza è quella di far assomigliare le ebike sempre più a bici tradizionali. Ma il trend potrebbe cambiare in futuro.
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FAQ
• Le e-bike sono legali su tutte le strade e piste ciclabili?
Si, nel caso in cui ci siano queste condizioni: Il motore a regime di rotazione non deve superare i 0,25KW (250W); L’assistenza del motore elettrico dev’essere funzionante solo fino al raggiungimento dei 25 km/h e quando il ciclista smette di pedalate il motore si deve fermare. Nel caso in cui, tramite sblocco, si inficia uno di questi parametri la bici si deve omologare.
• Quali sono i principali vantaggi delle e-bike rispetto alle biciclette tradizionali?
I benefici delle bici elettriche sono numerosi. In montagna una maggiore potenza per salire ovunque; uscite più fluide e veloci; un accesso più facile ai lunghi giri o anche solo per riuscire a tenere il passo degli amici più in forma. Si suda di meno in generale, dato che il lavoro anaerobico si fa entro la soglia. In città permettono ripartenze più veloci e meno fatica.
• È possibile utilizzare una e-bike senza la funzione di pedalata assistita?
Si, tutte le ebike mantengono la possibilità di pedalare anche quando il motore è spento, sia quelle provviste di motore centrale, sia quelle con motore al mozzo. L'unico limite è il peso.
• Quanto costa mantenere e ricaricare una bici elettrica?
Partendo proprio dalla capienza della batteria della bicicletta elettrica, minore rispetto ad un ciclomotore. Per poter calcolare quanto ci costi ogni ricarica completa della batteria, dobbiamo eseguire una piccola conversione per passare dai Wh ai kWh (il kilowattora è pari a 1.000 wattora). Basta dunque dividere i Wh per 1.000: 250 Wh altri non sono che 0,250 kWh, 500 Wh sono 0,5 kWh e così di seguito. Supponendo sempre un costo di 0,501 €/kWh, il calcolo è bello che fatto: sono circa 0,12€ per una batteria da 250 Wh. Per una batteria da 500 Wh sarebbero 25 centesimi, fino ad un massimo di 0,35€ per un “pieno” ad una e-MTB con super batteria da 700 Wh. Mettendo che si pedali per 30 km al giorno, per il tragitto casa-lavoro, probabilmente ogni 2 giorni si dovrà ricaricare l’ebike con batteria da 250 Wh, il che si tradurrebbe in circa 13 ricariche mensili su 26 giorni lavorativi, ossia 1,56 euro al mese di energia elettrica consumata.
• Posso utilizzare la mia bici elettrica sotto la pioggia?
Assolutamente sì. Il motore e la batteria di una bici elettrica non corrono il rischio di essere bagnati, sono protetti e ci permettono di pedalare in tutta tranquillità anche se ci sorprende un acquazzone. L'importante è evitare passaggi allagati, che rischiano di compromettere il corretto funzionamento del motore.
• Quali sono le migliori marche di bici elettriche sul mercato?
Ormai tutti i marchi di bici producono ottime ebike e quindi non esiste una marca migliore delle altre. Esistono però marchi più prestigiosi di altri. Sul livello alto di listino - le cosiddette top di gamma - i prezzi pressappoco si equivalgono, anche se alcuni marchi sono più costosi di altri per una questione di posizionamento, vedi S-Works di Specialized, l'americana Yeti o la canadese Rocky Mountain.
