Spider-Man
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Games

L'evoluzione dei videogiochi di Spider-Man

Il nuovo capitolo è alle porte, scopriamo dove tutto è cominciato
Di Joshua Khan
6 minuti di letturaPublished on
L'Uomo Ragno fa parte della cultura videoludica fin dai primi anni '80, quando Mario e Peach iniziavano a rincorrersi tra svariati castelli e nuovi generi erano in procinto di nascere. Negli anni '90 il supereroe più amato di sempre ha esplorato in lungo e in largo le due dimensioni, poi negli anni 2000 ha cominciato ad avere un aspetto più solido, e anche la figura di Peter Parker ha guadagnato i suoi momenti di popolarità. Fra pochi giorni potremo mettere finalmente le mani sullo Spider-Man di Insomniac Games, quindi è ora di ripassare la storia del nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere.

Spider-Man (1982)

Il primo videogioco dedicato a Spider-Man nasce sull'Atari 2600 e grazie alla sua grafica 8-bit richiedeva un intenso lavoro di immaginazione per poter apprezzare le sue avventure sui grattaceli di New York. Nei livelli bisognava sconfiggere nemici generici e arrampicarsi sui palazzi per disinnescare gli esplosivi piazzati dal terribile Green Goblin. Un inizio semplice ma efficace.
Box art of The Amazing Spider-Man (1990)

Quante batterie consumate

© Coleka

The Amazing Spider-Man (1990)

Con un pizzico di aiuto da parte di Rare e Acclaim, Spider-man arriva sul Game Boy agli inizi degli anni '90. Il genere di riferimento diventa il beat-em-up e la salvezza di Mary Jane dipende dai calci e doppi salti del protagonista. La colonna sonora era strepitosa, dato che lo stesso compositore aveva lavorato su titoli del calibro di Battletoads e Donkey Kong Country, e introdusse le iconiche battutine di Spider-Man indirizzate verso il cattivissimo Scorpion.
Box art of the video game Spiderman: Return Of The Sinister Six.

Box art strepitosa

© Coleka

Spider-Man: Return Of The Sinister Six (1992)

L'arrivo sul Nintendo Entertainment System si ispirava ai fumetti numero 334-339, che vedevano Doctor Octopus seminare il caos in città accompagnato dai Sinistri Sei (Electro, Mysterio, Vulture, Sandman e Hobgoblin). L'azione era abbastanza standard per un gioco a scorrimento, ma il gameplay risultò decisamente più difficile del dovuto a causa di controlli imprecisi, punti ferita dei nemici in grado di rigenerarsi e la vita di Spider-Man appesa a un solo continue.
Box art of Spider-Man And The X-Men In Arcade’s Revenge

Un classico dello SNES

© IMDb

Spider-Man And The X-Men In Arcade's Revenge (1992)

Sul Super Nintendo Spider-Man si è unito agli X-Men in un prodotto dallo sviluppo travagliato che tuttavia ha dimostrato il desiderio di Marvel di attingere alla lore infinita del mondo dei fumetti. Prendendo spunto da Uncanny X-Men numero 123-125, il gioco seguiva le vicende di un nemico denominato Arcade, che aveva relegato i protagonisti in una simulazione chiamata Murderworld. I nomi di rilievo di certo non mancavano: da una parte c'erano Spider-Man, Ciclope, Wolverine, Storm e Gambit, mentre dall'altra facevano capolino alcuni avversari storici come Juggernaut, Rhino, Selene, Master Mold e Obnoxio.
Box art of Spider-Man and Venom video game.

Spidey e Venom

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Spider-Man And Venom: Maximum Carnage (1994)

Maximum Carnage è la perfetta incarnazione degli anni '90: ospita Venom come personaggio giocabile ed è possibile sbracciarsi sulle note dei Black Sabbath. La difficoltà era decisamente elevata e per questo a oggi crediamo che sia uno dei videogiochi di supereroi più sottovalutati di sempre.

Marvel vs. Capcom: Clash Of Super Heroes (1998)

Box art of Marvel vs. Capcom: Clash Of Super Heroes

L'ingresso nei picchiaduro

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Grazie a questo titolo i possessori di PlayStation e Dreamcast potevano finalmente far combattere Ryu contro Wolverine, e ovviamente buttare nella mischia anche l'amatissimo Spider-Man. Le mosse del nostro beniamino erano iconiche, cangianti ed estremamente efficaci nell'azzerare i punti vita degli avversari.
Box art of Spider-Man (PS1)

Nostalgia a palate

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Spider-Man (2000)

Finalmente arriviamo al grande classico, il capolavoro di Nerversoft che ha sfruttato il motore di gioco di Tony Hawk's Pro Skater per entrare nella storia dei giochi a 32-bit. Il gioco presentava un 3D molto efficace, con un sistema di combattimenti vario e reattivo, svariati costumi e collezionabili, oltre alla presenza di doppiatori e la narrazione di Stan Lee in persona. Il sequel non poteva che essere all'altezza.
Box art of Spider-Man: The Movie

Il gioco era meglio del film

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Spider-Man: The Movie (2002)

Nonostante il terribile doppiaggio di Tobey Maguire, il gioco di Spider-Man per PS2 non era per niente male. Soffriva un po' dell'eredità che si portava dietro a livello di gameplay, ma fortunatamente i talenti di Treyarch non dovettero seguire per filo e per segno le vicende narrate nel film. Le nuove meccaniche dedicate alle ragnatele erano qualcosa di pazzesco, e il sequel ne è la dimostrazione migliore.

Ultimate Spider-Man (2005)

Questo spin-off è stato sviluppato seguendo le indicazioni dell'autore Brian Michael Bendis e l'artista Mark Bagley, che successivamente ne disegnarono le gesta in Ultimate Spider-Man 123-128. Il ritorno di Venom era scandito da meccaniche fluide e graficamente appaganti, ma generalmente questo capitolo viene visto come un filler per la serie.

Marvel: Ultimate Alliance (2006)

Considerando la posizione dominante che occupa l'Uomo Ragno nella copertina di questo gioco, è naturale considerarlo all'interno della storia evolutiva delle sue vicende digitali. Marvel: Ultimate Alliance è spesso visto come un gioco da cestone degli sconti piuttosto che un must-have senza tempo, ma a suo modo ha saputo radunare attorno a un gameplay RPG un numero eccezionale di appassionati.

Spider-Man: Shattered Dimensions (2010)

Questo è un capitolo molto strano, dove il protagonista viene separato da Madame Webb in quattro differenti realtà per recuperare il Tablet of Order and Chaos. Lo stile e il gameplay non sono facilissimi da digerire, ma nonostante tutto ha aperto la saga a un gameplay simile ad Arkham che si è dimostrato azzeccato.

The Amazing Spider-Man (2012)

Lo Spider-Man interpretato da Andrew Garfield non era poi così male, e come il film anche il videogioco è stato sottovalutato da molti, relegato a mero tentativo di reboot del brand. Il capitolo del 2012 non faceva un salto quantico a livello di grafica e le animazioni hanno generato diverse meme sfortunati, ma tutto sommato l'open world ambientato a Manhattan risultava godibile.

Marvel's Spider-Man (2018)

Alla fine del nostro viaggio arriviamo al gioco che tanti stanno aspettando con ansia, anche per rispondere ad alcune domande che sono sorte durante gli ultimi mesi: chi diavolo è Mister Negative? Che problemi ha la faccia di Peter Parker? Quanti nemici di troppo ci sono? Potremo ricreare la famosa scena del bacio a testa in giù con Mary Jane? Al momento non ci è dato saperlo, ma una cosa è certa: considerando il passato di Insomniac (Resistence, Ratchet and Clank) abbiamo quasi tra le mani un gioco solido e devoto all'immersione del giocatore in un mondo curato in maniera certosina. Il 7 settembre le nostre PS4 ronzeranno all'unisono.