La partenza del GP di Las Vegas
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F1

F1, GP Las Vegas 2023: le pagelline di Terruzzi

Sull'asfalto della Strip, tra scintille e scintillii, si vince, si lotta, si rimonta e si incappa - ancora una volta - in ben noti errori: ecco le Pagelline del GP di Las Vegas
Di Giorgio Terruzzi
3 minuti di letturaPubblicato il
Anche quest'anno le mie pagelline raddoppiano: la domenica, subito dopo la gara, in formato testuale, e poi in formato audio: salva l'articolo tra i preferiti per non perderlo. E se vuoi dare anche tu un voto ai piloti di Formula 1, scrivi nei commenti della mia pagina Facebook la pagella di un pilota a tua scelta utilizzando l'hashtag #pagelleterruzzi!

L'audio-pagellina del GP di Las Vegas:

Ecco le mie pagelline del GP di Las Vegas di Formula 1:
Voto 10 a Leclerc. Si è sbattuto, ha divertito, ha ottenuto un secondo posto tirando sino all’ultima staccata. Aveva bisogno d una domenica se non perfetta, confortante. E avrebbe potuto fare il duro anche con Verstappen dopo il traguardo. Meno bon ton, come fa Max, in pista, appunto.
Voto 9 a Ocon. Una tantum, ha finito una corsa d’attacco senza fare asinate. Molto trascurato dalla regia, molti giri su ritmi d’eccellenza. Con l’Alpine, mica con il Concorde. Bravo.
Una delle fasi del GP di Las Vegas

Una delle fasi del GP di Las Vegas

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Voto 8 a Sainz. Il voto è dovuto ad una penalità assurda che l’ha tolto dalla prima fila. In gara ha fatto il possibile ma è lui il simbolo delle inadeguatezze dell’intera Formula 1.
Voto 7 a Stroll. Anche in questo caso c’è da premiare una domenica in bolla dopo una quantità di mesi sghembi. Ha guidato senza sbagliare, meglio di Fernando, per dire. Insomma, una pacca sulle spalle per un ragazzo che ha preso un tot di scappellotti sul coppino.
Voto 6 a Piastri, Gasly e Verstappen. Oscar e Pierre hanno guidato, hanno stupito, hanno pagato nel finale. Ma, insomma, vivaci entrambi, compatibilmente ai mezzi. Oscar soprattutto, in un posto pochissimo adatto alla McLaren. Max: il solito cannibale. Pessimo nei commenti audio dopo un eccesso di foga clamoroso al via. Fortissimo, certo. Simpatico? Meno.
Voto 5 a Perez. Per qualche verso aveva la gara in pugno. Per qualche verso aveva il secondo posto in pugno. Bravo a recuperare poi, però…Sergione resta Sergione, non c’è verso. Quando il gioco si fa duro, beh, mai travolgente.
Sergio Perez, 3° al termine del GP di Las Vegas

Sergio Perez, 3° al termine del GP di Las Vegas

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Voto 4 a Russell e Hamilton. Occasioni perse per entrambi, tra il lusco e il brusco a tempo pieno. Con un + per George, assegnato per combattività. Ma, insomma, sotto misura entrambi su una pista dove la guida conta.
Voto 3 a Sargeant. Eravamo pronti a piazzarlo in cima alle pagelline dopo il numero in qualifica. Invece ‘sto biondino è evaporato nella notte americana. Peccato. Sembrava la sua (unica) occasione.
Voto 2 a Las Vegas. Ragazzi, non fatevi abbagliare. L’opulenza è orripilante, è tutta fuffa, tutto finto. Bellagio esiste, sta sul lago di Como. Roma esiste, sta qui. Parigi pure, in Francia. A chi verrebbe mai in mente di riprodurre Las Vegas o New York a Monza o a Imola? A posto così, dai.
Voto 1 alla Formula 1. Il caso tombino-Sainz è un precedente gravissimo. Per la prima volta l’evento sormonta la corsa. Se Carlos fosse stato in lotta per il titolo? Una vergogna. I piloti? Zitti tutti. I team principal? Zitti o quasi. Peccato perché era una questione di principio. Buuuuu.
Voto 0 alla FIA, of course. Inadeguata anche sull’A-B-C. Non verifica le piste, non corregge i propri errori e li raddoppia. Un disastro ferroviario. Così, in pianta stabile. Una azienda del genere sarebbe alla bancarotta da anni. Per incapacità congenita.