Max Verstappen e Charles Leclerc al termine del GP d'Italia
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F1, GP Italia 2024: le pagelline di Terruzzi

Sui lunghissimi e velocissimi rettilinei di Monza arriva una vittoria inattesa quanto meritata: voti e considerazioni dall'asfalto brianzolo.
Di Giorgio Terruzzi
3 minuti di letturaPublished on
Anche quest'anno, dopo ogni Gran Premio di Formula 1, tornano le mie pagelline! Vuoi dare anche tu un voto ai piloti di F1? Scrivi nei commenti della mia pagina Facebook la pagella di un pilota a tua scelta utilizzando l'hashtag #pagelleterruzzi!
Ecco le mie pagelline del GP d'Italia di Formula 1 svoltosi a Monza:
Voto 10 a Leclerc. Una vittoria inattesa e presa con coraggio e ritmo. Il premio, meritatissimo per chi ha pagato, ha camminato, ha sudato, ha patito sulle tribune e sui prati di Monza. Lui, Charles, in gran palla, aveva voglia e ha masticato abbastanza amaro per arrivare ad un giorno memorabile e felice. Bravo.
Voto 9 a Colapinto. Ragazzi, un piccolo Fangio anche se non ha il talento di Fangio. Ha debuttato in un anonimato assoluto. E, a differenza di Antonelli, non ha sbagliato. Insomma un bel voto di benvenuto lo diamo noi, qui. Anche se qualcuno non sarà d’accordo.
Voto 8 a Piastri. Per andare è andato come una bestia. Con riguardi zero nei confronti del Lando. L’ha fregato la McLaren ma insomma, forte. Non sempre, ecco. Ogni tanto fa un sonnellino ma il talento non manca proprio.
Voto 7 a Verstappen. Era il re della foresta, sembra Paperoga, povero Ciccio. Gli sbagliano anche i pit stop. In compenso, incontrandolo nei bassifondi, pare più rilassato, più umano, insomma, persino più simpatico. Perdere, certe volte fa bene. E sul tema titolo Mondiale ha sempre un gran vantaggio visto cosa combina Norris.
Max Verstappen durante il GP d'Italia

Max Verstappen durante il GP d'Italia

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Voto 6 a Magnussen e a Sainz. Kevin: una gara da fenomeno a bordo di un paracarro. Sorpassi a nastro, alcuni senza mollare nemmeno uno sganassone, senza prendere un’oretta di penalità. Vuoi dire che il Magico Alvermann si è ingentilito? Carlos: bene in qualifica, un po’ meno in gara. Ma per lui la Ferrari studia strategie curiose. No?
Voto 5 a Hamilton. Pensavamo meglio. Sperava meglio. Un po’ anonimo in Brianza dove passa del gran tempo a cercare la tinta di giallo più giusta per il risotto mentre butta giù dei metri di salsiccia e tre o quattro ossi buchi. Roba pesante. Infatti…
Voto 4 a Russell. In bambola alla prima staccata. Poi ha cercato di riprendersi ma siccome sta sulle scatole a Perez da anni, ha avuto vita dura. Del resto si sa Sergione non la fa passare liscia a quasi nessuno, da quel rapace che è.
Voto 3 a Ricciardo. Un colpo d’anca all’Ascari che ha rischiato di catapultare una Haas a Seregno, diciamo un 10 chilometri più in là. Poi, senza il disturbo di Tsunoda ha fatto quello che deve fare un campione che si è un po’ dimenticato di essere un campione.
Voto 2 al nero delle tute Ferrari. Soprattutto in un weekend in una festa così. Un omaggio alla “fibra di carbonio”. No dico, si può? Anche perché la fibra di carbonio degli omaggi pare se ne sbatta altamente.
Voto 1 al completo confetto di Nico Rosberg. L’aveva acquistato per la prima comunione poi un sarto specializzato in modifiche l’ha allargato un bel po’. No, dico, l’effetto una meraviglia, dai.
Voto 0 alla Direzione Gara che ha penalizzato quel povero meccanico che ha messo un'unghia sull’ala di Ricciardo. Ma dai, siete i re dello strafalcione, cosa fate i rigorosi così per una faccenda da nulla? Forti con i deboli, deboli con i forti: il difetto peggiore.