Ghemon
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Musica

Ghemon: la sua vita in 5 punti

Chi è Ghemon? Sanremo sarà una grande tappa nella carriera del rapper, ripercorriamola
Di Claudio Biazzetti
6 minuti di letturaPubblicato il
Ghemon ce l'ha fatta. La sua "Rose Viola" è stata ammessa a Sanremo 2019, cosa che sicuramente gli darà tanta visibilità ma soprattutto gratificazione personale. Per anni, il passaggio dal rap a qualcosa di più cantato e simile al soul lo ha tormentato, facendogli dubitare sempre di aver fatto la scelta giusta. Per cui, se non altro, indipendentemente da come andrà, la notizia di Sanremo arriva come un piccolo grande traguardo a garanzia di essere sul binario giusto. Ma chi è davvero Giovanni Luca (o meglio Gianluca, come lo chiamano tutti) Picariello? Ripercorriamo la sua vita in cinque tappe fondamentali.

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Ghemon: Mezzanotte track by track

Gli inizi

Gianluca, 37 anni ancora da compiere, nasce ad Avellino il primo aprile 1982. Lui stesso si descrive all'epoca come un ragazzo tranquillo ma molto espansivo. E soprattutto curioso. Il prototipo del bravo ragazzo che piace alle mamme delle fidanzate, ma comunque furbo, con una seconda vita notturna. Già perché, come molto spesso accade (e ormai non capita più), il primo approccio con il rap passa per i graffiti. Le due cose si sviluppano in Gianluca contemporaneamente. Solo che la prima attività si può fare alla luce del sole, la seconda no. Ci vogliono comunque tre o quattro cambi di tag (lo pseudonimo con cui ci si firma sui muri) per fargli capire ben presto che il rap non solo gli viene meglio, ma è anche più soddisfacente.
Ad Avellino, come racconterà, senza Internet né riviste specializzate come Aelle, un appassionato di hip hop deve arrangiarsi con i pochi mezzi che ha, quindi è forse questo il primo elemento a favore di Ghemon. Le limitazioni alla fine ti danno una mano. Per esempio, non avendo a disposizione dei marker (pennarelli dalla punta grossa per fare graffiti), Gianluca e i suoi amici si servono di una spugna per lucidare le scarpe imbevuta di vernice.

Trasferimento a Roma

Nel 2002 Gianluca si trasferisce a Roma, ufficialmente per studiare all'università, di fatto per dare una spinta alla propria carriera da rapper. Il suo duo con l'amico e collega del microfono Domi, i Sangamaro, sta attirando sempre più attenzione e stima nel sottobosco hip hop. Quindi non resta che prendersi Roma, dal demo al disco vero e proprio. Purtroppo, da piccolo idolo locale, Ghemon arriva nell'urbe che è un perfetto signor nessuno, del tutto escluso da circoli, conoscenze e contatti dell'ambiente. In più, racconta lo stesso G, il suo arrivo a Roma coincide con un periodo di totale magra per l'hip hop italiano, una bolla scoppiata che coincide con la chiusura di molte riviste e fanzine specializzate e da cui il rap si riprenderà soltanto dopo "Mr. Simpatia" di Fabri Fibra e annessi video su MTV.
È qui che Gianluca si immerge completamente nel rap americano (viene già da un'adolescenza passata a suon di Roots, OutKast, Pharcyde) e soprattutto nel soul, sicuramente alimentando una già consistente voglia di distinguersi. Ne nasce Soulville, un progetto che si rifà al concetto stesso di musica nera. La parentesi Soulville dura così poco però che Ghemon fa risalire il suo primo risultato rilevante al primo "Qualcosa Cambierà Mixtape" del 2007.

Gli anni di MySpace

Dopo pochi mesi dall'uscita del mixtape, Gianluca presenta il suo primo vero album, La rivincita dei buoni. Lo pseudonimo di Ghemon a questo punto è più che definitivo, un omaggio chiaro e tondo al personaggio di Lupin che poteva tagliare interi autobus in due soltanto con la sua affilatissima katana. Sono gli anni di MySpace e della prima vera comunicazione diretta fra artista e fan. Per il Gianluca del 2002 sarebbe stato assurdo pubblicare un disco su Internet, ma per quello del 2008 è la prassi.
Proprio in quell'anno annuncia su MySpace un disco, "Cuore + pistola", che di fatto non vedrà mai la luce. Vuole essere un concept EP ma per qualche motivo non convince del tutto Gianluca, che ritorna nel 2009 con quello che viene considerato uno dei suoi dischi più completi, E poi, all'improvviso, impazzire. In questi anni, in contemporanea, si porta a casa anche la tanto agognata laurea in giurisprudenza, ma l'idea di diventare un avvocato non lo sfiorerà manco per un millisecondo. Gianluca ammette che l'esperienza all'università è stata interessante e formativa, ma che non è mai stata neanche per un attimo la sua ragione di vita.

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Ghemon - Red Bull Studios, Amsterdam

Ghemon - Red Bull Studios, Amsterdam

La maturità e il periodo buio

A cinque anni da quel primo "Qualcosa Cambierà" dal titolo sognante ma anche un pochino rassegnato, Ghemon ammette che "Qualcosa è cambiato" nel 2012. Sono anni di affermazione ai piani alti del rap italiano, che porteranno G a collaborare coi pesi massimi attuali, vedi Fabri Fibra, ma anche i mostri sacri del passato, come Neffa e la "Dove Sei" che verrà poi inserita nell'album dello stesso Neffa "Molto Calmo" in qualità di bonus track. Le collaborazioni illustri non aiutano solo Ghemon a cementare la propria reputazione, ma anche la Macro Beats (l'etichetta) a farsi un nome nel circuito.
Tagliato il traguardo dell'essere un rapper importante, Gianluca allo scoccare dei trent'anni e di Orchidee (il terzo album) si rende conto sempre di più che il rapper, alla fine, non è ciò che ha sempre voluto essere. Segue un periodo buio, di totale depressione artistica e fisica, da cui Gianluca uscirà con una cura antidepressiva e soprattutto col coraggio di cambiare. Il passaggio da rapper a cantante è stato graduale, ma non di certo dolce. Come sostiene lui stesso, per cantare bisogna studiare e imparare, e comunque non è assicurato il risultato. Con la propria voce bisogna avere conoscenza e dimestichezza. Uno che si è fatto un nome nel rap che un bel giorno si mette a cantare sicuramente attrarrà non pochi occhi giudicanti, il suo in primis. Un periodo traumatico a suo stesso dire, da cui però uscirà a testa alta.
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© Guido Canali

Presente, Sanremo e futuro

Il Ghemon di oggi è il più consapevole, il Ghemon di Mezzanotte. Consapevole che non si può sempre essere con le pile scariche né con l'energia al massimo. Il Ghemon che salirà sul palco dell'Ariston è una persona finalmente sicura di sé ma non per questo tranquilla di farlo. Staremo a vedere se Sanremo sarà davvero determinante per un salto in avanti oppure soltanto un bel momento di un artista che ha già abbondantemente dimostrato quanto vale.