Il premio che riceverà il vincitore del Giro d'Italia riporta i nomi di tutti coloro che hanno meritato la maglia rosa nella storia della corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo.
© LaPresse
Cycling

Guida al Giro d'Italia 2024: tappe del percorso e favoriti alla maglia rosa

Scopri tutto sul Giro d'Italia 2024 che scatta il 4 maggio da Torino e si concluderà a Roma il 26 maggio: tappe, campioni presenti, italiani in gara e l'ambizioso progetto della doppietta Giro-Tour.
Di Red Bull Team
11 minuti di letturaPubblicato il
La “corsa più dura del mondo nel paese più del mondo” è pronta a partire. Scatterà sabato 4 maggio da Venaria Reale il Giro d'Italia numero 107, che si concluderà a Roma domenica 26 maggio dopo 3.321,2 km e 42.900 metri di dislivello. 21 tappe decreteranno chi succederà a Primoz Roglic (sulla sinistra nella foto sotto, ndr), maglia rosa un anno fa che nel 2024 ha rinunciato alla difesa del titolo per puntare al Tour de France con la sua Bora Hansgrohe (team che con Red Bull sta portando avanti il progetto Red Bull Junior Brothers per lanciare nuovi talenti del ciclismo mondiale).
Anton Palazer e Primoz Roglic in allenamento durante il training camp della BORA - Hansgrohe a Maiorca, in Spagna, nel 2024.

Registra la tua prestazione Red Bull Junior Brothers su Zwift

© Joerg Mitter/Red Bull Content Pool

01

Numeri e favoriti del Giro 107

In gara 176 corridori suddivisi in 22 squadre e in rappresentanza di 30 Nazioni. L'Italia ha 42 atleti, 22 la Francia, 13 il Belgio. Il debuttante più qualificato – escluso Tadej Pogacar, che parte con i favori del pronostico – è Julian Alaphilippe, iridato 2020 e 2021. Assieme al francese, la Soudal-Quick Step tra gli altri porterà il 21enne americano Luke Lamperti, molto promettente. L'unico che ha già vinto il Giro d'Italia che si schiererà al via sarà Nairo Quintana, primo nel 2014 (e 2° nel 2017).
Presente l'ultimo azzurro ad avere indossato la rosa, Alessandro De Marchi (2021). Il più giovane e il più vecchio sono compagni nella VF Group-Bardiani CSF-Faizanè: Giulio Pellizzari, 20 anni, e Domenico Pozzovivo, 41 anni. Quest'ultimo eguaglierà il record di partecipazioni alla corsa rosa di Wladimiro Panizza (18). Damiano Caruso, ultimo dei nostri sul podio del Giro (2° nel 2021) sarà al fianco di Antonio Tiberi nella Bahrain Victorius. Quest'ultimo punta alla maglia bianca dei giovani: tra i rivali anche Thymen Arensman, compagno di Filippo Ganna, che prima di sdoppiarsi tra cronometro e quartetto ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 vuole far divertire il pubblico sulle strade di casa.
Il montepremi totale del Giro? 1.606.160 euro, tra premi regolamentari (867.510) e speciali (738.650).
L'edizione 107 del Giro d'Italia parte da Venaria Reale per concludersi dopo 21 frazioni a Roma.

L'elenco delle tappe del Giro d'Italia 2024

© Rcs Sport

02

Il percorso del Giro d'Italia 2024: tappe, montagna, cronometro e pianura

Sei tappe per velocisti, due prove contro il tempo per un totale di 68,2 km, cinque tappe di montagna con quattro arrivi in salita e otto tappe mosse, molto insidiose, saranno il menu del 107° Giro d’Italia. Grande Partenza dal Piemonte con una tappa che rimarrà nella storia del Giro. Il 4 maggio infatti, nella ricorrenza delle celebrazioni della tragedia del Grande Torino, la Corsa Rosa toccherà il Colle di Superga per rendere omaggio agli “Invincibili”. Grande Arrivo a Roma dove il Giro terminerà per la sesta volta nella sua storia. La Cima Coppi sarà il Passo dello Stelvio con i suoi 2.758 metri mentre la salita del Santuario di Oropa sarà la Montagna Pantani. Tornano gli sterrati nella Viareggio-Rapolano Terme, Tappa Bartali.
Questo il percorso della corsa rosa edizione 107.

La cartina del Giro d'Italia 2024

© Rcs Sport

03

La Grande Partenza: Torino ospita la prima tappa

Si inizia con due tappe inusuali già ricche di asperità che obbligheranno i capitani a contendersi la vittoria sebbene non siano tali da generare distacchi eccessivi. La Venaria Reale-Torino di 136 km è la riedizione alleggerita della tappa di Montagna in città. Dopo un primo avvicinamento attraverso le colline torinesi si approccia Superga da un versante meno battuto nel giorno del 75° anniversario della tragedia che colpì il Grande Torino. Passato una prima volta il traguardo si scalerà il Colle Maddalena dal versante dell’Eremo per concludere sulla tradizionale linea di arrivo davanti alla Gran Madre.
Ventiquattr’ore dopo si replica con una tappa che parte dal Canavese (San Francesco al Campo) e percorre le colline del Biellese per approdare alla salita finale di Oropa (150 km) dove nel 1999 Marco Pantani realizzò una delle più belle imprese in salita rimontando 49 ciclisti dopo un problema meccanico e vincendo la tappa. La terza frazione propone un arrivo di gruppo (Novara-Fossano 165 km), che i velocisti dovranno guadagnarsi.
Il capoluogo piemontese incoronerà la prima Maglia Rosa del 107° Giro d'Italia.

La Mole Antonelliana di Torino illuminata di rosa per il Giro

© LaPresse

04

La prima settimana: tappe di pianura e media montagna

Il Giro si sposta per raggiungere la Liguria (Acqui Terme-Andora 187 km) e quindi la Toscana (Genova-Lucca 177 km) prima di una serie di tappe impegnative e in alcuni casi potenzialmente decisive non fosse per la scrematura dei favoriti che imporranno al gruppo. Si succedono una tappa mossa, una cronometro individuale e una tappa di montagna con arrivo in salita.
Nell’ordine: Viareggio-Rapolano Terme (177 km) con circa 12 km di sterrati nel finale, in parte già visti alla Strade Bianche e in parte inediti. Segue Foligno-Perugia, cronometro individuale (37.2 km) con gli ultimi 4 km in salita per giungere al centro storico toccando i luoghi turisticamente più famosi dell’Umbria legati a San Francesco come Assisi e Spello.
Dopo la fatica contro le lancette secondo arrivo in salita sui 14 km di Prati di Tivo (Spoleto-Prati di Tivo 153 km). Da Spoleto si attraversa l’Appennino Umbro per arrivare sul massiccio del Gran Sasso. Prima del giorno di riposo la carovana giunge a Napoli (Avezzano-Napoli 206 km), nel suo salotto di via Caracciolo, con una tappa potenzialmente da volata.
La corsa rosa è una vetrina mondiale per il Bel Paese: viene trasmessa ovunque.

Il Giro attraversa le bellezze d'Italia

© LaPresse

05

La seconda settimana: le tappe di montagna più impegnative

Si riparte, dopo il riposo, da Pompei per una tappa che ciclisticamente presenta un arrivo in salita inedito (Pompei-Cusano Mutri [Bocca della Selva] 141 km) e culturalmente lega archeologia e paleontologia.
Francavilla al Mare ospiterà una meritata volata (Foiano di Val Fortore-Francavilla al Mare 203 km) prima della tappa dei muri di Fano (Martinsicuro-Fano 183 km). Una tappa selettiva caratterizzata dai “muri bassi” delle Marche ovvero quelli con pendenze elevate, ma non estreme che dovrebbero portare un manipolo di ciclisti a giocarsi la vittoria di tappa.
Ancora una volata nella Riccione-Cento (179 km) che attraversa le zone martoriate dall’alluvione del maggio 2023. Fine settimana con due tappe molto impegnative: Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda: cronometro individuale (31.0 km) e Manerba del Garda-Livigno (Mottolino) di 220 km con arrivo in salita inedito. La cronometro è l’ultima occasione per gli specialisti per accumulare vantaggio sugli scalatori, ma già il giorno successivo questi ultimi avranno l’occasione se non di ribaltare la situazione almeno di rosicchiare secondi, o minuti, agli avversari. Per arrivare a Livigno si supereranno 5200 m di dislivello con nel finale l’interminabile Forcola di Livigno e l’arrivo al Mottolino, dove gli ultimi 1800 m percorrono su asfalto una pista di sci con un’alternanza di rampe al 18% e brevi tratti quasi piatti.
Anton Palzer, Primoz Roglic, Nico Denz, Bob Jungels, Lennard Kaemna, Matteo Sobrero, Florian Lipowitz e Cesare Benedetti durante il ritiro di Bora HansGrohe a Maiorca il 9 gennaio 2024.

Al Giro si sarà anche la Bora Hasngrohe ma senza Primoz Roglic

© Joerg Mitter / Red Bull Content Pool

06

Terza settimana: le ultime tappe decisive per la classifica generale

Riposo e ripartenza da Livigno per la tappa della Cima Coppi che nel 2024 sarà ancora una volta il Passo dello Stelvio con i suoi 2758 m. La Livigno-Santa Cristina Valgardena (Monte Pana) propone 4400 m di dislivello che culminano con i 2 km conclusivi di Monte Pana sempre sopra il 10%. La tappa successiva da Selva di Val Gardena a Passo Brocon di 159 km che si propone come una delle tappe decisive del finale di Giro. Ad esclusione del breve tratto da Canazei a Predazzo ci sono soltanto salite o discese. Si scalano il Passo Sella e il Rolle che hanno fatto la storia del Giro del primo dopoguerra per passare al Passo Brocon da due versanti. Quello di Canal San Bovo e quello inedito della Val Malene con il lungo tratto oltre il 10% che porta all’arrivo.
La volata a Padova (Fiera di Primiero-Padova 166 km) e la tappa di media difficoltà di Sappada (154 km da Mortegliano con Passo Duron e Sella Valcalda prima del finale) anticipano la resa dei conti della Alpago-Bassano del Grappa (175 km con due scalate del Monte Grappa da Semonzo che vide l’attacco vittorioso di Nibali nel 2010 e la crono vinta da Quintana nel 2014). Grande Arrivo a Roma con il circuito passerella nella Città Eterna.
La scalinata di Trinità dei Monti, con in primo piano la Fontana della Barcaccia, illuminata di rosa in collaborazione con Roma Capitale e Enel.

Anche Roma si è illuminata di rosa per il Giro d'Italia

© LaPresse

07

I pretendenti alla maglia rosa: i big della classifica generale

Il grande favorito per la vittoria della classifica generale è Tadej Pogacar. Numero 1 dell'UCI World Ranking, lo sloveno della UAE Emirates fa il suo debutto nella Corsa Rosa dopo un inizio di stagione trionfale che lo ha visto a segno per sette volte su dieci giorni di corsa totali. Il maggiore antagonista sarà Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), che nel 2023 è stato scalzato dalla vetta della classifica solo nella penultima tappa. Il gallese avrà nuovamente al suo fianco Thymen Arensman, 6° nell'edizione passata e tra i maggiori favoriti per la Maglia Bianca.
Tra i corridori che l'anno scorso hanno chiuso nella top 10 finale saranno al via anche Damiano Caruso (4°) e Eddie Dunbar (7°). Ritornano al Giro con ambizioni Romain Bardet, secondo alla Liegi-Bastogne-Liegi, Ben O' Connor, vincitore di una tappa e secondo classificato all'UAE Tour, Daniel Felipe Martinez, tre successi stagionali, Juan Pedro Lopez, vincitore del Tour of the Alps, e la Maglia Rosa dell'edizione 2014 Nairo Quintana. Tra i debuttanti più attesi, anche in ottica Maglia Bianca, figurano Cian Uijtdebroeks, 8° alla Vuelta a España 2023, e Antonio Tiberi, che si è messo in luce in questa stagione a Volta a Catalunya e Tour of the Alps.
Pogacar conquista la Liege-Bastogne-Liegi, sua ultima corsa prima del debutto al Giro d'Italia.

Tadej Pogacar quest'anno sembra imbattibile

© Sprint Cycling Agency / UAE Team Emirates

08

I velocisti: i big delle volate e gli outsider

Sono tanti gli uomini veloci al via della Corsa Rosa per quella che si profila come una vera e propria sfida stellare negli arrivi di gruppo. Il capofila è la Maglia Ciclamino del 2023, Jonathan Milan, che ha confermato il suo valore imponendosi in due tappe e nella Classifica a Punti della Tirreno-Adriatico. Tra gli sprinter più attesi, e già capaci di vincere al Giro d'Italia, troviamo Caleb Ewan (5 successi), Fernando Gaviria (5), Alberto Dainese (2), Kaden Groves (1), Biniam Girmay (1), e Tim Merlier (1). Fanno il loro esordio nella Corsa Rosa Fabio Jakobsen, 46 vittorie in carriera di cui 6 nei Grandi Giri, e due giovani velocisti che si sono messi in grande evidenza come Olav Kooij, 4 vittorie stagionali, e Laurence Pithie, vincitore della Cadel Evans Great Ocean Road Race e settimo alla Paris-Roubaix. Completano la lista dei pretendenti alle volate Phil Bauhaus, Sam Welsford, Juan Sebastian Molano e Enrico Zanoncello.
Jonathn Milan quest'anno ha alzato le braccia al cielo già alla Tirreno-Adriatico, ora vuole il bis in maglia ciclamino alla corsa rosa.

Jonathan Milan vuole confermarsi lo sprinter più veloce del Giro d'Italia

© Sprint Cycling Agency / Team Lidl Trek

09

I cacciatori di tappe: le fughe e i giovani da tenere d'occhio

21 frazioni equivalgono a 21 possibilità diverse di entrare, con un successo di tappa, nella storia della Corsa Rosa. È ampio e ben variegato il campo dei pretendenti ai successi parziali a partire da Filippo Ganna, sei volte vincitore di tappa e grande favorito delle prove contro il tempo. Il detentore del record dell'ora dovrà vedersela con rivali come Mikkel Bjerg, Tobias Foss, Magnus Sheffield, Edoardo Affini, Ethan Vernon e la new entry Lorenzo Milesi, vincitore del titolo iridato tra gli Under 23. Esordio alla Corsa Rosa per il due volte Campione del Mondo Julian Alaphilippe e per l'attuale Campione Europeo Cristophe Laporte, che ha preso il posto di Wout van Aert, infortunatosi alla Attraverso le Fiandre e costretto a rimandare il suo esordio al Giro.
Nelle frazioni più vallonate cercheranno gloria corridori abili in salita come Hugh Carthy, Esteban Chaves, Jan Hirt, Lorenzo Fortunato, Michael Woods, Einer Rubio, Filippo Zana, Koen Bouwman, Maximilian Schachmann, Aurélien Paret-Peintre, Giulio Pellizzari, Domenico Pozzovivo, Mauri Vansevenant, Michael Storer, Max Poole, Lucas Plapp, Davide Piganzoli e Wout Poels mentre tra i corridori più abili a percorsi misti vanno segnalati Matteo Trentin, Jasper Stuyven, Quinten Hermans, Andrea Bagioli, Jan Tratnik, Andrea Vendrame, Lilian Calmejane, Davide Ballerini, il campione italiano Simone Velasco, Simon Clarke, Stefano Oldani, Benjamin Thomas e Alessandro De Marchi.
Wout van Aert in azione alle  Kuurne-Bruxelles-Kuurne, che completa il weekend di apertura della stagione ciclistica belga.

Wout van Aert purtroppo è fermo ai box per infortunio

© Kristof Ramon/Red Bull Content Pool

10

La doppietta Giro-Tour: l'ambizioso progetto di Pogacar

La doppietta Giro d’Italia-Tour de France nello stesso anno è il Sacro Graal del ciclismo e in questo secolo non si è ancora vista. La inseguirà il fuoriclasse sloveno Tadej Pogacar, a 25 anni già nella storia con 70 vittorie da professionista, tra cui spiccano 6 classiche Monumento e 2 Tour de France e il 37enne gallese Geraint Thomas, in credito con la fortuna sulle strade del Bel Paese.
Finora sono riusciti nell'impresa in 7. Su 150 edizioni di Giro e Tour, dalla prima doppietta di Fausto Coppi nel 1949 l'accoppiata è riuscita solo 12 volte. Il Campionissimo ci è riuscito nuovamente nel 1952, poi il francese Jacques Anquetil nel 1964, il belga Eddy Merckx tre volte nel 1970, 1972 e 1974, il francese Bernard Hinault nel 1982 e '85, l'irlandese Stephen Roche nell'87, lo spagnolo Miguel Indurain nel 1992 e '93, e infine Marco Pantani nel 1998.
"Pogi" o "Mister G" riusciranno ad avere la meglio in una sfida terribilmente complicata, che comincia il 4 maggio da Venaria Reale e si concluderà a Nizza il 21 luglio? Tra l'altro a pochi giorni dall'avvio dei Giochi Olimpici di Parigi, un appuntamento che nessuno dei due ha intenzione di mancare... Per scoprirlo non ci resta che seguire la corsa rosa e, poi, la Grande Boucle, che per la prima volta nella storia partirà dall'Italia il 29 giugno 2024.
Primoz Roglic festeggia il successo del Giro d'Italia 2023.

A Roma scopriremo chi verrà dopo Roglic nell'albo d'oro del Giro d'Italia

© LaPresse