Forse la cosa migliore del mountain biking è l'ampia e variegata interpretazione che tutti noi abbiamo di esso. Pedalare in fuoristrada, liberi da vincoli, può significare tante cose diverse per molte persone. Dalle fat bike spinte su strade innevate alle downhill lanciate sulle piste più ripide del mondo, passando per le trail bike sui sentieri dietro casa la domenica mattina con gli amici di sempre... non c'è un modo giusto o sbagliato per "fare mountain bike"
Ci sono alcuni tratti in comune tra tutte le nostre bici ma, allo stesso modo, c'è una miriade di differenze. Alcune bici sono più diverse di altre ed è proprio questo che ci porta a celebrare lo strano e bizzarro mondo delle mtb più eccentriche del mercato.
Trek Stache
Desiderate ardentemente per una hardtail in fibra di carbonio, con ruote da 29" e gommoni in stile fat? Allora dovete investire sulla Trek Stache. Il brand statunitense è noto per le sue soluzioni eccentriche, come la sua storica 69er che sfoggiava una ruota anteriore 29er e una posteriore da 26". La Stache riesce a fondere insieme le ruote grandi - 29" - con quelle grosse - da 3" - oltre alle accelerazioni scattanti e la guida svelta che solo un telaio in carbonio con carro super compatto può offrire. Inoltre i forcellini posteriori Stranglehold permettono di usare indifferentemente ruote 29"+, 29" e da 27,5".
Ancillotti FRY
Togliete a questa bici i suoi adesivi e il suo logo dal tubo sterzo, e sarete ancora in grado di identificarla come italiana. Ancilloti non è solo un originale marchio europeo. Può essere una piccola azienda, ma quando si tratta di downhill ad altissimi livelli non delude, avendo lanciato Brook MacDonald e Wyn Masters sui grandi palcoscenici mondiali, con il primo laureatosi campione del mondo junior proprio in sella a una Ancillotti.
L'enduro FRY è un'evoluzione della collaudata bici da discesa, riprendendo alcuni accorgimenti originali come il top tube sdoppiato, la sospensione Pull Shock, e una lussuriosa finitura cromata altrimenti introvabile nel mercato odierno. E' una delle rare bici bella da vedere tanto da guidare.
Nicolai ION-G19 QLFLINE
Con una sede presso una fattoria ristrutturata nella sonnolenta Germania rurale, Nicolai riesce a farsi perdonare i lunghi tempi di attesa necessari per avere tra le mani una delle sue iconiche opere d'arte in alluminio. La ION-G19 QLFLINE condivide la sua geometria con la pazzesca Mojo Geometron: l'angolo sterzo è più aperto di 62° e il top tube è semplicemente chilometrico! Nicolai ha sempre spinto più in là i limiti delle geometrie da downhill e con il progetto ION-G19 punta decisamente alla conquista del gradino più alto del podio nelle competizioni internazionali.
Charge Bikes Cooker
Quanto più si spende per una mountain bike, tanto più ci si diverte, giusto? Beh, non è proprio così, e una delle bici che devasta questa affermazione è la Cooker 0 di Charge Bikes. Un telaio in acciaio Tange con un movimento centrale eccentrico e linee ultra pulite sono accoppiati a una forcella rigida e una trasmissione singlespeed, per produrre uno dei setup più essenziali al mondo. Con le gomme 27,5"+ il comfort non manca, la sensazione è quella di essere su una Mini Cooper, a metà della velocità ma con il doppio del divertimento!
Mondraker Podium Carbon
Se si sta in griglia di partenza per una gara XC locale, è veramente difficile stare al di fuori della folla di biker, ma la Mondraker Podium passa difficilmente inosservata. E' lo squalo martello del mountain biking! L'attacco manubrio integrato IST (Integrated Stem Technology) produce un'estetica unica con il top tube che prosegue linearmente sino al ponte di comando. Montata con una forcella Rock Shox RS1 a steli rovesciati, questa bici diventa sicuramente la più ammirata sugli anelli di gara cross country.