Marracash e Marz
© Lorenzo Iannuzzi
Musica

Il nuovo Red Bull 64 Bars di Marracash nella colonna sonora di Zero

La serie targata Netflix, scritta da Antonio Dikele Distefano, arriverà sulla piattaforma di streaming il 21 aprile
Di Claudio Biazzetti
5 minuti di letturaPubblicato il
E con questa, Marracash ha mandato a casa proprio tutti. Nel nuovo Red Bull 64 Bars, prodotto dal fidato Marz, è riuscito nell'impresa (che credevamo impossibile) di replicare non solo il livello del primo, quello con Crookers e Nic Sarno alle produzioni, ma di superarsi, addirittura. Giudicate voi stessi! Video qui sotto, mentre più in basso le lyrics.

2 min

Red Bull 64 Bars - Zero: Marracash prod. Marz

Il singolo “64 barre di paura”, parte di Red Bull 64 Bars, The Album. Scorri in basso per gli altri brani e per le lyrics.

Red Bull 64 Bars (di paura): Marracash e Marz - Il testo

Marracash
64 Bars di paura
questi non hanno capito un cazzo
è come se si presentano per fare una rissa
e tu tiri fuori un mitra e…
Pa-pa-pa-partito da zero cash
dalle scalette alla prima alla Scala,
la mia è una scalata da vero re
hai preso due etti, io ho preso due ettari
fra’ mi chiamavano Marracash, yeah
questi miei amici non vengono a prendere un the
vengono a prendere te
vengono a pa-pa-pa-parlare che?
Fumo dalla bocca, fumo dalla boccia,
fumo dalla bocca di un M3
mi prende una sincope, sei scemo d’indole
o c’hai la sindrome di Tourette? Yeah
da dieci anni in major ma non hai mai fatto la majorette
ho solo classici, palmares
Da zero a 100 in 2,3
tanti Bezos come Jeff
vi sorpasso solo sibilando come questa Tesla Model S
non dici un cazzo, ventriloquo
rosichi, scoppia un ventricolo
guarda il tuo tour è ridicolo
in più mi hanno detto che c’hai il palco piccolo
Prima mi vuole poi mi vuole morto,
ma devo ammettere che le stanno cosi bene
i miei soldi sul collo
prendo un cachet vergognoso, fratello
ma il bello è che non mi vergogno
poi dalla vasca, materasso ad acqua
finché non annego in un sogno,
ne ho fatte un paio di troppo!
Un paio di troppo e non si dorme
un ghiacciaio al collo e non si scioglie
laureati in legge del più forte
laureati in lettere dal fronte
su e giù per lo stretto di Messina
ti sequestro, vero G, Mesina
ho sposato questa street, fedina
ti faccio sopra una x, schedina
La carriera su un terreno spoglio,
pietra sopra pietra, casa di mio nonno
non pensavo a come sarei morto
mi facevo e basta, Billy Bob Thornton
sono un predatore quindi il mio colore preferito, bro’
è l’infrarosso
scoppio senza far rumore, segno della croce
e pa-pa-pa-pa
Paga sta bella tro’
sono più mascolo di Benji Mascolo
mentre si tra***a Bella Thorne
non testimonio neanche a un matrimonio,
lo sai che c’ho l’odio per questi cops
pussy manicomio, puccio pinzimonio,
scanno sullo Ionio su questo yacht
fra’ sto portando ‘sti soldi offshore (for sure)
Dalle bidonville alle bouganville
due firme, leggi le postille
all in, fino alle tonsille
io ho un flow da king e rime da killer
lisca in bocca per il troppo pesce
stile scotta, il micro è incandescente
f*** rotta, viso di Eva Mendes
questo rapper schioppa ucciso dalle zecche
bro’

La genesi delle "64 Bars di paura" di Marracash

"Pa-pa-pa-partito da zero cash": con quella smitragliata, Marra si mostra in una veste del tutto inedita. Una cosa che, credeteci, funziona dal primo secondo. È una valanga di rime perfette, urlate su una nota in stile Speranza ma senza sbavature.
Tra l’altro, lo "zero" da cui Marra è “pa-pa-pa-partito” è il tema centrale di questo nuovo freestyle che vive anche nella colonna sonora della nuova serie di Netflix, che appunto si chiama Zero. Scritta da Antonio Dikele Distefano e in uscita il 21 aprile, Zero è la storia di un ragazzo con uno straordinario superpotere: diventare invisibile. Non un supereroe, ma un eroe moderno che impara a conoscere i suoi poteri quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove voleva scappare, si trova in pericolo.
E quale storia calza di più se non quella di Marra? Un rapper che, da perfetto invisibile, figlio di siciliani trapiantati in un quartiere difficile come la Barona, da ragazzo scopre di avere il superpotere di mettere in fila le rime come nessun altro. E, sempre grazie a questa dote eccezionale, riesce a salvare non solo se stesso ma anche il rap italiano, come abbiamo visto nel lungo racconto sulla sua vita.
Se sulle prime sembrava impossibile che potesse far meglio di se stesso in questo Red Bull 64 Bars, a pensarci bene stiamo parlando di Marracash: superare se stesso ogni volta è quello che ha sempre contraddistinto il King del Rap.
Marracash al Red Bull Music Studio

Marracash al Red Bull Music Studio

© Lorenzo Iannuzzi

«Il mio approccio, sia con questo sia con l’altro freestyle, è quello di uno sfoggio tecnico, di fare le rime che spaccano il più possibile» ci ha raccontato Marra nel Red Bull Music Studio dopo aver registrato il pezzo. «Per me il Red Bull 64 Bars è quello, un format che riporta il rap alla sua essenza: dimostrare che sei più bravo degli altri a farlo».
«Sono in giro da parecchio» ci ha detto. «Ormai mi sono cimentato in tutti i tipi di rap. Ma il mio modo di farlo è sempre lo stesso: raccontare me stesso e quello che mi circonda. Non cerco di fare le cose troppo Pulp Fiction. Il mio è un rap vero, di strada».
In tutto questo, una bella fetta di merito va anche a Marz. La sua sinuosa base orientaleggiante fonde sensualità e pericolo, come quelle che firmava Scott Storch nel periodo d’oro di 50 Cent. Tra il produttore e Marra ormai c’è un’intesa spaventosa, culminata nel successo micidiale dell’ultimo album Persona. «Non so dire quale impatto ha avuto il disco sulla scena» ha commentato il rapper con un’umiltà che molti suoi colleghi al posto suo forse non avrebbero avuto. «Mi piace pensare che questo disco abbia aperto nuove strade nella scena. Soprattutto, che abbia reso chiaro a tutti che si può fare un rap più conscious».
«In questo periodo poi sono in super forma» ci ha confidato. «Sono in modalità samurai, super focalizzato sul lavoro». Alla faccia della super forma.