Si è spenta sabato a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, Maria Teresa De Filippis, la prima donna ad aver corso in Formula 1. Nata a Napoli nel 1926, la Contessa avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 11 novembre.
Di tutti i piloti che hanno gareggiato in F.1 ancora in vita era la sesta più anziana: la classifica è capeggiata dal 95enne Ken McAlpine che dal 1952 al 1955 ha disputato 7 GP con la Connaught. La palma, invece, di pilota italiano più anziano ancora al mondo passa all’83enne Gaetano Starrabba che corse il GP Italia del 1961 con una Lotus. Chiusa questa parentesi, possiamo tornare a parlare della De Filippis.
Questa è la sua storia sportiva.
Maria Teresa esordisce in gara, a soli 22 anni, alla Salerno-Cava dei Tirreni: al volante di una Fiat 500 Topolino sbaraglia la concorrenza maschile. Meno fortunata la partecipazione alla Targa Florio insieme al fratello Antonio: la Fiat 1100 li lascia a piedi. L’anno dopo, con una Taraschi Urania 750 Sport (con motore boxer bicilindrico), ottiene la vittoria alla terza edizione della Stella Alpina e alla quarta Targa Vesuvio. Nel 1950, con la stessa auto conquista il Giro della Campania. Cambiato veicolo, si toglie alcune soddisfazioni con la Giaur: è terza alla Coppa Ascoli e quarta alla Coppa Cidonio. Altro cambio di auto, sempre a sue spese: con la Osca è seconda al Circuito di Sassari sia nel 1952 che nel 1953. I numerosi piazzamenti e le altrettanto numerose vittorie di classe le valgono le attenzioni della Maserati.
Nel 1955 la casa del Tridente la mette sotto contratto: con una A6GCS è quinta al GP Bari, terza alla 10 Ore Messina (in notturna) e seconda al GP Pergusa. Ma soprattutto è nona alla Targa Florio, in coppia con Luigi Bellucci. A novembre varca i confini per correre il GP Venezuela, in cui si qualifica con il 16° tempo. Un guasto al motore al 67° giro le impedisce però di vedere la bandiera a scacchi. L’anno dopo è seconda al GP Napoli e settima al Circuito Reggio Calabria. Nel 1957 si prende una pausa dalle competizioni, ma nel 1958 torna più combattiva che mai. La Maserati la inserisce nella sua scuderia di Formula 1: salendo sulla 250F la De Filippis si adagia sul suo cuscino personale, indispensabile per riuscire a guidarla. Maria Teresa è infatti alta solo 160 cm e questa sua caratteristica le vale il soprannome Pilotino.
Il suo esordio in Formula 1 avviene il 13 aprile 1958 al GP Siracusa, non valido per il Campionato del Mondo. Nei giorni precedenti, durate le prove, approfitta del traino dell’amico Luigi Mussi che la invita a seguirlo per imparare le traiettorie. La De Filippis non si tira indietro e chiude la gara al quinto posto. Un risultato splendido che le vale la disputa del GP Monaco, il mese dopo. Nel Principato, però, rompe il motore della sua Maserati 250F in prova e non avendo ricambi non può prendere il via. Per realizzare il suo sogno deve attendere il 15 giugno. Teatro di questo momento storico la pista di Spa: con un giro in 4’31’’ strappa il 19° posto, con mezzo minuto di ritardo dai primi sei e una decina di secondi dalle altre Maserati. Scatta solitaria in ottava fila e con una gara attenta riesce a tagliare il traguardo al 10° posto, a 2 giri dal vincitore Tony Brooks.
Vorrebbe concedersi il bis a Reims, in occasione del GP Francia ma il direttore di gara le impedisce di partecipare. Secondo la leggenda le avrebbe detto: “l’unico casco che una donna deve indossare è quello del parrucchiere”. Pur umiliata, la De Filippis non si perde d’animo e ci riprova ai GP Portogallo e Italia: sul circuito di Porto è 19ª in qualifica ma si deve fermare dopo 6 giri per la rottura del motore. La qualifica di Monza la vede invece al 21° posto, ad un solo secondo dal compagno Giulio Cabianca, ma deve alzare bandiera bianca dopo 57 giri per una biella. Nel 1959 riesce a qualificarsi per due gare di Formula 2 ma entrambe le volte non taglia il traguardo: a Siracusa con la Lotus 12 è fermata da una perdita d’olio al 10° giro mentre a Silverstone con la 250F è bloccata dalla trasmissione dopo 40 tornate. Riprova a gareggiare nel Principato con una Porsche ma stacca solo il 21° tempo, non riuscendo a qualificarsi. Si ritira dopo la morte dell’amico Jean Behra al GP Germania 1959.