Nerone e Fabri Fibra
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Musica

Bataclan: storia della hit di Nerone con Fabri Fibra

Il featuring tra Nerone e Fabri Fibra che sta spaccando l'estate è nato per caso, a una festa. Ce l'ha raccontato Nerone
Di Claudio Biazzetti
5 minuti di letturaPublished on
Quando due come Nerone e Fabri Fibra fanno un pezzo insieme, c'è da aspettarsi qualcosa di grosso, di davvero troppo grosso per passare inosservato. È un po' come quando i Ghostbusters si dicono di non incrociare i flussi degli zaini protonici per tutto il film, ma quando poi lo fanno salvano New York e il mondo intero dalla minaccia dei fantasmi.
Ecco, con "Bataclan", Massimiliano Figlia e Fabrizio Tarducci hanno decisamente incrociato i flussi (flow in inglese, toh) e ne è venuta fuori una hit devastante, con la batteria carica al 100% e quindi parecchio sudore da procurare a chi la vuole ballare. Non avranno salvato la città di New York ma hanno sicuramente ricordato a tutti che il rap dev'essere soprattutto questo: agitarsi.
Beh, è un pezzo che nel bene o nel male non poteva passare inosservato.
E mi verrebbe anche da dire: finalmente.
Pensi di essere passato inosservato finora?
In realtà no. Ho avuto le mie possibilità per giocare le mie carte ai tempi, però non ero ancora maturo per giocarmele come si deve. Dopo MTV Spit ci si aspettava qualche super mega album scritto benissimo. Invece ero ancora un freestyler. Dall'anno scorso qualcosa si è mosso e anche nell'ambiente hanno cominciato a guardarmi sotto una luce migliore. Il featuring con Fibra nasce innanzitutto dal rispetto reverenziale che ho sempre avuto per Fabrizio. Sono sempre fan e non lo conoscevo di persona.
E poi?
Poi è successo che eravamo entrambi a una festa. Sono andato a salutarlo, poi mi sono messo in disparte. Allora lui mi si è avvicinato da dietro canticchiandomi nell'orecchio una mia canzone, che è "Vieni da me". Che tra l'altro è la canzone che è passata più inosservata nel disco dell'anno scorso, "Gemini": non ci avevamo dato peso per farla uscire come singolo, non era stata inserita in nessuna playlist. Quindi voleva dire che Fibra si era sentito tutto il disco e aveva trovato il pezzo che gli piaceva, e me l'era venuto a cantare. Mi sono girato e gli ho detto: "Non ho pianto perché sono un maschietto". Però mi sono emozionato di brutto.
Comunque è stato talmente gentile da volermi lasciare il suo numero, così mi sono sentito legittimato a rompergli il cazzo. Prima di farlo però ho aspettato un anno. Ho aspettato di avere il pezzo giusto da proporgli per un feat. Ci voleva un pezzo che spaccasse tutto. Io addirittura gli ho mandato una prima versione con entrambe le strofe mie, perché sono un paranoico. Lui ha dato la pacca che serviva al pezzo, ha cambiato la marcia.
E riguardo al tema del brano?
Il rap ha sempre citato avvenimenti di questo tipo. La nostra non è una citazione goliardica o di scherno, è una citazione fine a sé stessa. Il rap ricorda o tende a portare alla mente. Io penso che un ragazzo nato nel 2005 non sappia cosa sia il Bataclan: se si informasse, non sarebbe male. E il nostro pezzo serve anche a quello.
E poi è un pezzo energico secondo me, come il rap non è più tanto ormai.
Vero, ed è un grande peccato non poterlo fare live, su un palco. Cioè è un pezzo banger, è stato fatto apposta. Però bisogna aspettare. Magari esce qualcos'altro assieme a Fibra, così avremo più pezzi da fare sul palco. Chi lo sa. Non ti posso dire altro, prendilo come un singolo questo. Ho sempre fatto due dischi all'anno per anni. Ora magari potrei cacciare una scarica di singolini che poi potrei racchiudere in qualcosa, non so.
Con feat così importanti?
Tutti così, tutte bombe. Il mio sogno è quello di fare un mixtape. Ho letto anche degli articoli in giro che sconsigliavano agli artisti di fare mixtape. Ma più tu mi dici di non fare una cosa e più a me viene voglia di farla. Il mixtape è l'unica cosa che sta tenendo il rap tale. In Italia non c'è più un cazzo di rap. Appena la cultura pop si è mangiata il rap, gli ha cambiato il nome 3 volte e poi se l'è bevuto. La trap, l'indie-trap, e via così. È solo una questione di soldi. Per me il rap va venduto dal retro del furgone. E non è escluso che dall'anno prossimo tu mi veda in mezzo alla strada col furgone a fare freestyle per vendere mixtape. Se mi gira il cazzo giro 5 piazze in Italia e faccio 30mila copie.
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Ti sento bello in forma.
Sì perché sono convinto della rivincita del rap. Come tutto, tutto è ciclico, tutto torna. Se tu mi porti su una cosa nuova devi fare in modo di non farmi rimpiangere quella vecchia.
Come vedi Tik Tok?
Io ce l'ho Tik Tok! Per scherzo, ma ce l'ho per davvero. Si chiama "Dove posso non essere Nerone" e mi diverto molto perché posso essere arrogante, blasfemo. Su Tik Tok non sono un rapper, sono il tuo amico di zona. Ovviamente lo faccio anche perché ci sono parecchie belle ragazze su quel social. Chiaramente non comincerò mai a fare i pezzi in funzione di Tik Tok come ha fatto Drake. Era dai tempi di "Una mano alla cabeza" che non sentivo roba simile. Il "Tootsie Slide" sembra un ballo di gruppo.
Prossima mossa?
Eh, prossima mossa è il nuovo singolino. Ti posso dire che stavolta siamo in 3 a rappare e che è prodotto dal mio socio di fiducia Biggie Paul.