Quando fai scorrere uno a uno i nomi dei ragazzi dell'Inter Primavera di Stefano Vecchi, vincitrice della 67esima edizione del Torneo di Viareggio, non puoi fare a meno di soffermarti su di lui: Federico Bonazzoli, capocannoniere (in coabitazione con il palermitano Bentivegna) e “Golden Boy”, ovvero miglior giocatore del Torneo.
La prima cosa che pensi di FB97 è: “Questo è veramente forte”.
La seconda è che, tra Primavera e Prima Squadra, lo senti nominare già da anni. Come se fosse un veterano, un “fuori quota”.
Poi dai un'occhiata alla data di nascita: 21 Maggio 1997.
No, non è un errore di battitura. Federico non ha ancora compiuto 18 anni.
E qui ti rendi conto che ha già fatto un percorso incredibile per uno della sua età.
Sì, perchè il “Bona”, come lo chiamano a Interello, le tappe non le brucia, se le divora. Il ragazzone di Manerbio, provincia bresciana, è nato con la stoffa del predestinato.
A 4 anni gioca nell'U.S.O. Ghedi, vicino a casa sua, a 6 è già dell'Inter, che lo lascia per un anno in prestito al Montichiari e poi se lo porta a casa, grazie al fiuto di Giuliano Rusca e Bruno Casiraghi.
In nerazzurro si ambienta subito, grazie anche a mamma Nicoletta e papà Massimo, che lo accompagnano con saggezza e senza pressioni nel suo grande sogno di diventare un calciatore professionista. Il suo biglietto da visita sono i goal: in dieci anni di giovanili, ne segna a centinaia, vincendo titoli con Giovanissimi e Allievi e giocando quasi sempre con quelli di una categoria “sopra”. Bonazzoli all'Inter cresce in fretta, anche fisicamente, diventando un centravanti molto strutturato (oggi la sua scheda ufficiale recita “192 cm per 79Kg”), ma al tempo stesso tecnico e molto elastico nei movimenti. La sorella Beatrice è la sua prima tifosa, mentre chi lo conosce bene sa che Federico ha una passione smodata per Ibra e Van Persie. E forse, viste le sue caratteristiche fisiche e tecniche, non è un caso. La storia di Bonazzoli con la Prima Squadra inizia di fatto già nel 2013 con Andrea Stramaccioni, che lo fa allenare con i “big” e a Maggio lo vorrebbe anche convocare per una partita di campionato, se non fosse che a quell'età serve una deroga, che non arriva in tempo. Poi il ragazzo viene chiamato da Mister Zoratto per il Campionato Europeo Under 17 e non se ne fa più nulla. Sarebbe stato un potenziale debutto da record. Poco male, perchè l'esordio nel mondo dei grandi arriva lo stesso, qualche mese più tardi, quando Strama non c'è più e sulla panchina dell'Inter siede Walter Mazzarri. Al minuto 82 di Inter-Trapani, Coppa Italia, WM manda in campo Bonazzoli al posto di Belfodil. In quel momento il “Bona” ha 16 anni e 197 giorni. Sempre in Coppa Italia, ma contro la Juve (Gennaio 1980), un certo Beppe Bergomi aveva debuttato a 16 anni e 39 giorni, per dire...
Tra l'altro, due minuti dopo il suo ingresso in campo, Bonazzoli ha anche l'occasione di segnare, ma il suo sinistro non trova la porta. Sarebbe stato epico.
A quel punto il ghiaccio è rotto e il 18 Maggio 2014 arriva anche l'esordio in campionato, a 16 anni, 11 mesi e 27 giorni. Federico sostituisce Ruben Botta all'85esimo ed entra nella storia nerazzurra come il secondo più giovane debuttante dell'Inter in Serie A, in assoluto. Per soli 17 giorni, il primo rimane Massimo Pellegrini (Roma-Inter 2-1 del 12 Dicembre 1982) giovane prospetto dei primi anni ottanta: una dignitosa carriera tra B e C, al netto di una brutta frattura a tibia e perone.
Si arriva alla stagione in corso, nella quale Federico Bonazzoli conquista definitivamente un posto nella rosa ufficiale della Prima Squadra e si toglie la grande soddisfazione del debutto europeo: il 6 Novembre 2014 parte addirittura titolare nella trasferta di Europa League a Saint-Etienne (1-1 il finale), sostituito poi da Obi al minuto 66. Soltanto 11 giorni dopo arriva un altro record, questa volta senza “rivali”: Gigi Di Biagio lo manda in campo nei minuti finali dell'amichevole Italia-Danimarca Under 21, al posto di Belotti, il “Gallo”.
Federico diventa così, a 17 anni e 6 mesi, il più giovane esordiente di sempre con l'Under 21.
Una gioia enorme per lui, che le Nazionali giovanili le ha conquistate tutte, e snocciolarle sembra un esercizio da Superenalotto: Under 15, 16, 17, 18, 19 e 21, appunto.
L'arrivo di Roberto Mancini all'Inter rappresenta per Bonazzoli un'ulteriore crescita sotto il profilo tecnico e tattico. Il “Mancio” ha un occhio particolare per gli attaccanti, si sa, e da loro pretende i movimenti giusti. Nell'amichevole di Marrakech con il Psg, il 30 Dicembre 2014, il Mister chiede a Bonazzoli di giocare “largo” a sinistra e il ragazzo, intelligentemente, ascolta ed esegue.
Si arriva a Febbraio 2015, quando l'Inter Primavera di Stefano Vecchi comincia a farsi strada nella Viareggio Cup e Mancini decide di tenere con la Prima Squadra Puscas e Donkor, “liberando” così FB97 per il prestigioso Torneo giovanile. E per la gioia di Vecchi, naturalmente. L'impatto di “Bona” sul Viareggio è devastante: con 5 goal in 4 partite, Federico trascina i suoi compagni alla conquista della settima Coppa Carnevale, su 9 finali disputate.
A luglio, Federico è atteso da un nuovo, entusiasmante, viaggio: destinazione Sampdoria. Il biglietto d'andata è già timbrato. Quello di ritorno è in mano all'Inter.
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