Red Bull K3 2014 Skyrunning gara Susa Rocciamelone
© Stephane Candé/Red Bull Content Pool
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Red Bull K3: Track 'Vertical' Check!
Si avvicina la data del triplo chilometro verticale: abbiamo testato il tracciato con Nico Valsesia
Di Paolo Dondossola
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L’8 agosto sarà un tranquillo giorno di vacanza per moltissime persone. Non per i top runner che, in Piemonte, si sfideranno nella seconda edizione del Red Bull K3, la gara di triplo chilometro verticale unica al mondo per lunghezza, specificità e intensità. Da Susa alla cima del Rocciamelone, gli atleti dovranno percorrere 3.038 metri di dislivello positivo in meno di dieci chilometri di distanza. Semplicemente massacrante.
Nico Valsesiamaestro di sci, runner, trailer e ciclista – è l’organizzatore di questa gara che abbiamo appoggiato fin dall’edizione “zero” del 2010. Dopo tre anni in “stand by”, lo scorso anno il progetto è ripartito con la prima, vera edizione del K3. Un successo sbalorditivo.

Guarda: Nico Valsesia prova il tracciato del Red Bull K3

Tra gli atleti in gara, ci saranno i vincitori dello scorso anno, l’italiano Marco Moletto e la spagnola Laura Orgué Vila, oltre al campione ceco di triathlon Jan Kubíček, allo scialpinista tedesco Toni Palzer e allo sloveno Nejc Kuhar. Gli occhi, però, saranno tutti puntati sul fenomeno ecuadoriano Karl Egloff, alla sua prima gara in Europa.
I vincitori 2014: Marco Moletto e Laura Orgué Vila
I vincitori 2014: Marco Moletto e Laura Orgué Vila© Stephane Candé/Red Bull Content Pool
Nico, presentaci il K3.
È un triplo chilometro verticale. Quindi 3.000 metri di dislivello positivo – esattamente 3.038 metri – con partenza da 500 metri nel paese di Susa fino alla vetta del Rocciamelone, che si trova a un’altitudine di 3.538 metri, in meno di dieci chilometri di percorso. Non esiste una gara del genere in altri luoghi del pianeta.
Quali sono le caratteristiche che rendono il K3 unico nel panorama dello skyrunning?
È unico perché è il primo triplo chilometro verticale. È molto diffuso il chilometro verticale, tant’è vero che c’è anche un campionato. Ci sono addirittura gare dove il chilometro verticale si sviluppa su un percorso di meno di due chilometri. Più raro il doppio chilometro verticale. In Italia ci sono forse due o tre gare del genere. Il triplo chilometro verticale, invece, è unico sia per caratteristiche che per la distanza. Ci sono altri posti nel mondo in cui si potrebbe organizzare una gara del genere, ma non con una distanza di percorrenza così breve, a meno di invadere il campo dell’alpinismo, con tanto di piccozza e ramponi. Ma qui stiamo parlando di corsa in montagna.
Red Bull K3 2014 Skyrunning
La selezione verso la vetta© Stephane Candé/Red Bull Content Pool
Dal punto di vista tecnico, com’è il percorso?
I primi 1.000 metri sono formati da un sottobosco con pendenze abbastanza impegnative, ma in alcuni tratti corribili. Poi c’è un passaggio di circa 500 metri più facile, dove la pendenza si riduce parecchio – siamo intorno al 15% – ed è più veloce e corribile. Successivamente arriva la parte micidiale, che spacca le gambe. Un tratto di circa 1.200, 1.300 metri con un prato che si trova al di fuori dei normali sentieri ed è tracciato proprio per cercare la vetta nella minore distanza possibile. Qui la pendenza supera il 45%. Ci si attacca con le mani al suolo. Oltretutto è molto difficile camminarci perché ci sono zolle d’erba molto grosse e, ogni tanto, qualche roccia. È una pendenza massacrante.
Mani e piedi: l'importante è salire in fretta!
Mani e piedi: l'importante è salire in fretta!© [unknown]
Nell’ultima parte, grosso modo dopo il secondo "cancello" (checkpoint al Rifugio Cà d'Asti), il terreno è tutto sfasciume – con ogni spinta del piede, si scende di venti centimetri – con tratti di rocce a gradoni. La pendenza rimane piuttosto accentuata, perché anche in quel tratto non si segue il sentiero, ma si traccia una linea. Bisogna fare passi regolari e aiutarsi anche con le mani. Il panorama, però, è spettacolare, da togliere il fiato. Si vedono la catena alpina, lo Chaberton, il Monviso, il Monte Rosa. A 3.200 metri c’è una croce, un piccolo monumento di roccia, che segna l’ultimissimo tratto, formato da uno stretto sentiero (circa un metro e mezzo) di gradoni, fiancheggiato sulla destra da uno strapiombo piuttosto importante, mentre nella parete rocciosa a sinistra sono fissate corde con le quali ci si può aiutare nella salita. Quest’anno verticalizzeremo la gara ancora di più, recuperando qualche metro sulla distanza. Dovremmo riuscire a fare una linea di circa 9,6 chilometri. Il nostro obiettivo, infatti, non è quello di cercare il percorso più veloce, ma di fare il percorso più corto possibile.
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Red Bull K3 2015

3030 metri di dislivello positivo in poco meno di 10 chilometri

ItalySusa, Italy
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