Sofiane Sehili con la sua compagna di avventure
© Miss Grape: Alex Louise
Cycling

Sofiane Sehili: ultracycling, cuore, muscoli e polmoni

L'intervista al francese vincitore della Atlas Mountain Race e specializzato nelle ultra-endurance racer e adventure cyclist off-road
Di Marco Trabucchi
6 minuti di letturaPubblicato il
L’atleta transalpino è diventato un'istituzione nel mondo dell'ultracycling e delle ultra-endurance race. Classe 1983, ha scoperto il mondo del bikepacking e del ultracycling nel 2011 e da allora è riuscito a conquistare eventi di ultracycling in autosufficienza molto importanti come l'Italy Divide, l'Inca Divide e la prima edizione della massacrante Atlas Mountain Race una gara in autosufficienza che si svolge in Marocco da Marrakech attraverso l'Alto Atlante, che poi ha vinto.
Sofiane è noto, oltre che per il suo carattere gioviale, anche per essere un atleta che affronta le Ultra in maniera del tutto nuova, rompendo gli schemi tradizionali. Ad inizio gara cerca di dare il massimo per arrivare a condurre in testa al gruppo, per poi rallentare il ritmo a un’andatura che gli consente di pedalare all’infinito senza praticamente dormire quasi mai. In visita in Italia, lo abbiamo raggiunto per una chiacchierata sulla nostra divorante passione.
Sofiane Sehili: ultracyclist man

Sofiane Sehili: ultracyclist man

© Sofiane Sehili

Come ti è venuta l'idea di fare l'ultraciclista?
Nel 2014 ho fatto un itinerario chiamato Great Divide Mountain Bike, il percorso ciclistico senza interruzioni più lungo al mondo che si sviluppa lungo la Continental Divide. Mentre lo facevo, ho sentito che ogni anno la gente si radunava su questa pista per correre senza sosta, giorno e notte, con l'orologio che non si fermava mai. All'inizio pensavo fosse una follia ma poco a poco l'idea di partecipare a questa folle corsa si è fatta strada in me. Due anni dopo, sono tornato in pista per gareggiare e sono arrivato terzo. È stato molto più difficile di quanto immaginassi, ma mi sono appassionato e la mia carriera di ultracycling è iniziata da lì.
Sofiane Sehili: avventure off-road

Sofiane Sehili: avventure off-road

© Fizik

Da sempre preferisci l'offroad: cosa ti attrae di più di questa modalità di viaggio?
Penso che l'offroad sia molto più un'avventura e ti permetta di vedere posti molto più remoti rispetto a quando sei su strada o sul marciapiede. In questo modo ti ritrovi a passare più tempo da solo, ed è anche il motivo per cui corro. È sicuramente più difficile, impegnativo e ti apre a diverse sfide aggiuntive rispetto alla strada, ma è anche più silenzioso e più bello.
Sofiane Sehili

Sofiane Sehili

© Miss Grape: Alex Louise

Qual è la configurazione della tua bici preferita?
Mi piace correre con una MTB hardtail e forcella rigida, con pneumatici da 2.25. È leggera e veloce e mi permette di affrontare qualsiasi terreno. Ultimamente corro su percorsi più difficili, quindi sto pensando di aggiungere forse una sospensione anteriore per un maggiore comfort. Quando trascorri dalle 18 alle 20 ore al giorno in bicicletta, il comfort è velocità.
C'è qualcuno che continua a ispirarti con le sue imprese, backpacker o ultracyclist?
Non posso dire di essere ispirato da qualcuno in particolare nello sport. Ma a volte qualcuno mi stupisce con una performance notevole. Quest'anno sono rimasto sbalordito dalla vittoria di Liam Glen sull'Highland Trail 550. Ha corso con una MTB in acciaio completamente rigida in condizioni molto dure e bagnate ed è arrivato ben prima di chiunque altro, molto vicino al record del percorso. Sono stato anche sbalordito nel vedere Jacob Hora finire la Silk Road Mountain Race a soli 16 anni.
La tua strategia di gara è famosa: a tutta velocità all'inizio e poi a un ritmo più lento ma sempre sostenuto. Come lo gestisci?
È la mia strategia perché è ciò che funziona per me. Ho sviluppato l'abitudine di essere implacabile ed efficiente, piuttosto che andare veloce e poi riposarmi. Quello che mi aiuta moltissimo è la mia capacità di andare senza (o con pochissimo) sonno. È un'abilità che è sia un dono che qualcosa che si acquisisce con tanto allenamento ed esperienza. Non credo che possa essere replicato da molte persone.
Sofiane Sehili ripara una foratura

Sofiane Sehili ripara una foratura

© Fizik

La tua ultima gara è stata la Silk Road Mountain Race, com'è andata?
Probabilmente è stata la mia gara preferita in assoluto, anche se è stata anche una delle, se non la più dura. Ho sofferto molto ma non mi sono mai chiesto cosa ci facessi qui. Il Kirghizistan è un posto magnifico, ogni giorno continuavo ad essere stupito dal paesaggio. Sono molto orgoglioso di aver potuto vincere la gara e non vedo l'ora di riprovarci.
Qual è il tuo prossimo progetto?
L'anno prossimo cercherò di battere il record della traversata più veloce dell'Eurasia in bicicletta da Lisbona a Vladivostok. Il record attuale è di 64 giorni.
Il viaggio più estremo che tu abbia mai fatto?
Nel 2017, ho guidato la mia bicicletta da casa mia a Parigi fino alla riva del Mar Cinese Meridionale. Un viaggio lungo 16,624 km attraverso 18 paesi nel corso di 88 giorni.
Dove ti vedi tra 20 anni?
Mi vedo sulla mia bici. Non gareggiare, ma comunque viaggiare e visitare nuovi paesi, nuovi posti. Vedere cose che non ho mai visto prima, tutte dalla mia sella. Perché è lì che mi sento felice e vivo.
Sofiane Sehili nel nulla

Sofiane Sehili nel nulla

© Fizik

Secondo te perché la gente è così attratta dall'ultracyling e dalle avventure in bicicletta?
Penso che come società abbiamo raggiunto un livello di comfort così alto che spesso ti senti come se ti stessi addormentando. Le cose sono sia molto complesse (tutte le scelte che dobbiamo fare quotidianamente) sia molto prevedibili. Quando ti iscrivi a una gara di ultracycling, rinunci a qualsiasi tipo di comfort e hai la possibilità di vedere dove sono i tuoi limiti. Ma scopri anche la vita più semplice, dove ci sono pochissime scelte da fare e un obiettivo dove concentrare tutte le tue energie. Non ci sono più domande senza senso. E per di più, non puoi prevedere cosa accadrà. È proprio l'esatto contrario della routine quotidiana da cui molte persone cercano di fuggire perché hanno bisogno di sentirsi vivi.
Sofiane Sehili sul mitico divano di Miss Grape

Sofiane Sehili sul mitico divano di Miss Grape

© Miss Grape: Alex Louise

Parlaci della tua collaborazione con Miss Grape!
Finalmente sono venuto a trovare Michele Boschetti di Miss Grape a provare il suo famoso divano itinerante e a lavorare sulle borse adventure e gravel con l'obiettivo di renderle ancora più performanti per l'ultracycling. Per le mie avventure ho scelto la borsa da top tube Node 2H Adventure, la Cluster 13 Waterproof, la piccola Bud e ho equipaggiato la mia bici da strada con la Node Road, uno dei pezzi della nuova collezione.