Tennis Commander
© Tennis Commander
Work

The Work Behind: Tennis Commander

Un'app che registra dati e informazioni mentre si gioca a tennis, per migliorare la propria tecnica
Di Valerio Mammone
5 minuti di letturaPublished on
L’Osservatorio Sport e Innovazione Digitale del Politecnico di Milano ha pubblicato una ricerca sulla penetrazione del digitale nel mondo dello sport: a livello mondiale i ricercatori hanno censito poco più di mille start-up che hanno raccolto finanziamenti per 4 miliardi di dollari. L’Italia contribuisce con 50 start-up che si occupano principalmente del monitoraggio delle performance sportive, della prevenzione degli infortuni e della riabilitazione degli atleti. Tra queste c’è anche Tennis Commander, un’applicazione che registra e analizza grandi quantità di dati, fornendo informazioni utili agli istruttori e ai tennisti che vogliono monitorare e migliorare le proprie prestazioni o quelle dei loro atleti.
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Quando c'è bisogno di energia

Tennis Commander è un’app per wearable che gira su qualsiasi smartwatch Android Wear (a breve sarà disponibile anche su iOS). È stata sviluppata da Giuseppe Prencipe, professore associato di informatica all’Università di Pisa, Alessandro Tommasi e Cesare Zavattari, esperti di intelligenza artificiale e appassionati di tennis, con il contributo tecnico di Gabriella Testa, maestra FIT. Per usare tutte le sue funzionalità basta avere uno smartwatch al polso e uno smartphone con videocamera puntato sul campo: il primo tiene traccia dei colpi effettuati (dritto, rovescio, volèe), il secondo degli spostamenti sul terreno di gioco: «Fino a poco tempo fa questi dati venivano raccolti e analizzati a mano – dice Giuseppe Prencipe – oggi, grazie all’intelligenza artificiale e alle tecniche di machine learning, siamo in grado di raccogliere, immagazzinare e analizzare un’enorme quantità di dati. Questo ci permette di individuare significati e pattern nascosti che l’occhio umano riesce difficilmente a mettere a fuoco in tempo utile, soprattutto in condizione di stress agonistico».

C’è poco tempo e bisogna fare presto

Tennis Commander è in grado di distinguere un dritto da un rovescio. Per raggiungere questo obiettivo apparentemente semplice sono state necessarie decine di sessioni di addestramento, durante le quali i tennisti hanno indossato uno smartwatch che registrava il movimento del braccio: «Abbiamo convocato sessanta tennisti di vario livello, li abbiamo messi davanti a una Lobster (una macchina lanciapalle, ndr) e gli abbiamo chiesto di fare cinquanta servizi, cinquanta dritti, cinquanta rovesci, cinquanta volèe. Concluse le sessioni sul campo, abbiamo fatto analizzare tutti questi dati da un algoritmo di machine learning che ci ha restituito un modello virtuale, una sintesi di tutti i giocatori che avevamo coinvolto. Grazie a questo lavoro lungo e sfiancante (soprattutto per le nostre “cavie”), Tennis Commander ha imparato a riconoscere i colpi». Una funzione che potrebbe semplificare la vita agli allenatori delle scuole tennis, che ancora oggi prendono appunti su carta e penna per capire se gli allievi stiano sviluppando alcuni fondamentali a scapito di altriı.
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Gli spostamenti sul campo sono un altro aspetto determinante per un giocatore di tennis: «Riuscire a tracciarli – spiega Giuseppe – è stata la parte più sfidante. I sensori bluetooth piazzati vicino alla rete subivano troppe interferenze e le soluzioni esistenti basate su telecamere fisse sono troppo costose (circa 10mila euro a campo, più i costi di manutenzione). Dopo vari tentativi abbiamo sperimentato l’uso della fotocamera di un cellulare e abbiamo scoperto che, con adeguati strumenti software di analisi delle immagini, avrebbe potuto funzionare. Per identificare gli spostamenti sul campo abbiamo sviluppato un programma ad hoc che è in grado di riconoscere un tennista e di tracciarne gli spostamenti durante il gioco.

Perché lavorare di più quando puoi lavorare meglio?

Come tutti i software basati sul machine learning, Tennis Commander migliora con l’uso: «In poco tempo acquisisce la tua impronta, impara a riconoscerti, sa quanto corri, quali colpi e quali zone del campo prediligi, quali sono le strategie che adotti più di frequente. Se ti allontani dai tuoi standard ti invia degli alert in tempo reale». Alcuni hanno definito Tennis Commander “un allenatore da polso”, ma le cose non stanno proprio così: «Il software nasce per dare un supporto agli allenatori, non per sostituirli: se il giocatore sbaglia un movimento, l’allenatore può farglielo rivedere nel video registrato dall’app. Non serve nemmeno scorrere tutto il filmato, basta filtrare i vari momenti della partita: se voglio vedere i colpi giocati in attacco posso selezionare tutte le azioni d’attacco, se voglio vedere solo i servizi, vedo solo i servizi».

Il successo è un lavoro di squadra

Il lavoro di Giuseppe, Alessandro, Cesare e degli altri componenti del team (Alice, Tessa, Gregor, Ivan e Francesco) non sarebbe stato così efficace senza il supporto dell’Università di Pisa (di cui Tennis Commander è azienda spin-off) e il contributo di Gabriella Testa, il maestro federale che li ha aiutati a interpretare i dati raccolti dalla piattaforma e a trasformarli in indicazioni utili per gli atleti. Una collaborazione che ha permesso a Tennis Commander di vincere il premio Play It Easy indetto dal CONI e di distinguersi come una delle migliori app dedicate al tennis: «Nel prossimo futuro – racconta Giuseppe - l’app permetterà ai giocatori di incontrare avversari adatti alle proprie caratteristiche per poter migliorare insieme. Ma questa è solo una delle possibili evoluzioni: abbiamo tanti progetti per Tennis Commander, ma per realizzarli saranno necessari nuovi finanziamenti». E non solo: servono anche dei tester disponibili a usare l’app, che per ora è in versione beta. Se siete interessati, quindi, battete un colpo.