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Musica

Le 10 migliori canzoni per rilassarsi

Relax e chillout: ecco cosa hanno in comune queste canzoni rilassanti. Ascolta la musica per distenderti e non pensare a niente
Di Claudio Biazzetti
7 minuti di letturaPubblicato il
Il titolo di questa bella lista parla chiaro: quelle elencate qui sotto sono 10 canzoni infallibili per rilassarsi. Sì, per entrare in quel dolce mood in cui nulla ti tange, ogni pensiero si dissolve in una nuvoletta di ritmo e melodia, di groove. Va detto che alcuni di questi brani sono buoni anche per addormentarsi, ma il fine ultimo di questa selezione vuole rimanere il relax, uno stato di pace e serenità pur sempre cosciente. In più, la selezione va da pezzi molto famosi a molto sconosciuti: ognuno quindi si senta libero di sostituire o aggiungere con le sue relax songs di fiducia.
Se invece cercassi proprio le canzoni per addormentarti, il consiglio è di provare varie opzioni e trovare la più adatta: dalla musica ambient ai suoni/voci ASMR, dai canti delle balene ai milioni di podcast che ormai affollano le piattaforme streaming. Ma torniamo a noi, alla musica rilassante e alla missione relax. Ecco le 10 migliori amiche della pace dei sensi (in fondo all'articolo trovate la playlist completa da ascoltare e salvare su Spotify).

Alessandro Cortini - Vincere

Il nome di Alessandro Cortini potrà non dire granché a molti, ma il nome dei Nine Inch Nails, sì. Alessandro è il loro tastierista, membro della band a tutti gli effetti dal 2013, ma mago dei synth per i live già dal 2005. All'epoca Trent Reznor rimane colpito dalla mostruosa conoscenza nell'arte dei synth su cui poggia l'artista bolognese. Queste skills non si applicano soltanto ai live ma anche alla produzione in studio, come dimostra il suo album solista del 2017, "Avanti", nato dopo il ritrovamento di alcuni filmati in super 8 che ritraggono Alessandro da piccolo, in un contesto familiare. "Vincere" è uno dei capolavori drone/ambient del disco, sospeso in un piccolo limbo di intimità ovattata e nostalgica, alimentata anche dalla malinconia delle immagini nel video.

Toto - Africa

OK, è sempre facile metterla in ogni classifica. Ma mica è colpa nostra se in tre diversi studi è risultata essere una delle canzoni più apprezzate di sempre, addirittura dalle proprietà terapeutiche e pure una canzone che aiuta a mantenere la concentrazione mentre si guida? Chissà se i Toto lo sapevano nel 1982, quando giravano quel video in un magazzino, che quel pezzo sarebbe stato usato da JD di "Scrubs" (e dopo di lui milioni di altre persone) come colonna sonora di un caldo e rilassante bagnetto in vasca?

Stelvio Cipriani - Mary's Theme

Archi sognanti, basso sinuoso, splendidi accordi di settima che lasciano allo stesso tempo un senso di malinconia e di speranza, e poi una dolce voce femminile, che ti culla con una nenia ancestrale, come quella di una madre che vuole far addormentare il bimbo in fasce: "Mary's Theme" di Stelvio Cipriani fa parte di una categoria sconfinata di temi destinati alle colonne sonore. Bellissime arie scritte dalle più grandi penne musicali della musica leggera italiana (potrebbe essere lui come Morricone o Umiliani), che meritano la stessa attenzione delle comuni canzoni, quelle non associate a un film.

Daft Punk - Veridis Quo

Altro inno pop, completamente diverso però da "Africa" dei Toto. Qui siamo a bordo di un'astronave che naviga placida ma costante nello spazio interstellare, lasciandoci lo spettacolo di galassie immense e nebulose colorate dall'oblò. Poche linee di organo synth, qualche arpeggio barocco, di cui è intrisa non solo l'intera produzione discografica dei Daft Punk ma in generale la tradizione synthpop/disco francese, e il gioco è fatto. Aggiungi un phaser altalenante e buon viaggio. A proposito di disco: ovunque nell'album da cui è tratto questo inno french house si fa leva sul gioco di parole "very disco", da cui appunto "Veridis Quo" e "Discovery". In ogni caso, questa è una buona scusa per riprendere in mano tutto il CD del 2001 e pure il film animato che ne è stato tratto due anni più tardi, firmato dagli stessi animatori giapponesi di Capitan Harlock: Interstella 5555.

Neffa - Aspettando il sole

Siamo nel 1996, i Sangue Misto si sono sciolti, Neffa (e i Messaggeri della Dopa) esce con il suo primo disco solista: eppure lui, Deda e Gruff in qualche modo continuano a firmare insieme pezzi allucinanti, costruiti su loop sostanzialmente perfetti, sample da manuale e barre di Neffa dentro cui chiunque si può ritrovare empaticamente. È sostanzialmente questa la formula di "Aspettando il sole": beat semplice, conciliante e tutto groove, con un rullante di cui sostanzialmente non ti stanchi mai, loop di fiati in delay che letteralmente ipnotizza l'orecchio, e più sotto una chitarra dolce che prepara all'arrivo del sole. Ovvero, un ritornello ammaliante cantato da un giovane Giuliano Palma.

Pink Floyd - Breathe (In the air)

"Breathe, breathe in the air / Don't be afraid to care / Leave but don't leave me / Look around, choose your own ground". Si apre così il disco più osannato della storia, "The Dark Side of the Moon". Dopo un breve intro caotico, una sostanza luminosa e di colore rosa pastello ci avvolge e sbuchiamo di là, scoprendo che siamo appena al di sopra di un tappeto di nuvole, adagiati su un morbido cuscino, e l'alba sta arrivando, proiettando lunghe ombre e colori caldi ovunque. Chitarre distese e sognanti, che non hanno nessun limite fisico se non quello che incontra il suono liberandosi nell'aria fino a entrare nel timpano. Una voce ti invita a respirare, di non aver paura, e, finalmente, l'aria pura ha un sapore del tutto nuovo. Se i Pink Floyd sono i Pink Floyd, un motivo ci sarà.

Boards of Canada - Olson

Brano incantevole, tratto da un disco allucinante, il primo che il duo scozzese di elettronica pubblica per Warp Records nel 1998. Anche qui, la palette di immagini che ricorda è quella di un sole che sorge o tramonta, con tutti i colori e quel senso di intimità che ne derivano. Un grande pezzo sospeso fra l'ambient e il noise molto filtrato, che però ha un grande difetto: dura un minuto e mezzo, troppo poco. Fortuna che qualche matto su YouTube ha caricato versioni in loop del pezzo che durano più di un'ora.

Brian Eno - Fullness of the Wind

Premesso che per rilassarsi va bene un qualsiasi pezzo di Brian Eno, l'uomo che viene ricordato per aver coniato il termine "ambient music". Detto ciò, scegliamo questa perché altro non è che un rimaneggiamento in chiave moderna del celebre "Canone in Re Maggiore" di Pachelbel. Come a dire che sì, ho inventato un nuovo genere, ma non sono mica partito da zero: c'è stato qualcuno prima di me, qualcuno di molto grande.

Erik Satie - Gymnopédie No. 1

Ecco, e infatti tra questi "grandi" prima di Brian Eno, uno su tutti è Satie. Il compositore francese è il primo, nella seconda metà dell'800, a concepire il placido sottofondo musicale come un potente strumento di relax. Il tutto, nel più totale minimalismo sonoro. Lui all'epoca la chiama "musique d'ameublement", musica d'arredo, con un preciso intento di intrattenere e deliziare indirettamente l'orecchio. Insomma, dicevamo, Brian Eno non è che si è inventato granché: si è semplicemente sbizzarrito con strumenti che all'epoca di Satie non esistevano, i synth.

Air - La Femme d'Argent

Due anni fa abbiamo festeggiato i 20 anni di Moon Safari degli Air, ma onestamente ogni scusa è sempre buona per tirare fuori dal cilindro questo disco. E se la maggioranza dei brani elencati qui sopra strizza l'occhiolino al sole che sorge, questo non lo vede nemmeno. La "femme d'argent", donna d'argento a cui allude il titolo, non è altri che la Luna, che spunta in tutta la sua maestosità insieme a un basso gommoso e amichevole dopo un intro tribale, che rimanda pur sempre al Safari notturno che è il fil rouge che collega tutto l'album. Un altro capolavoro, di un altro duo francese, che arriva da un'epoca in cui stavano tutti pensando a dance, techno e fare i dischi da suonare in serata. Ma in pochi saggi pensavano al relax di cui c'è bisogno appena dopo.

Ecco la playlist completa, da ascoltare e salvare su Spotify: