Lavoro di squadra: il team Red Bull Racing
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F1

Red Bull e Ford alimentano il futuro della F1

Nel 2026 le monoposto di F1 saranno spinte da motori estremamente tecnologici e... puliti. In che modo Red Bull, impegnata nella costruzione della propria Power Unit, sta affrontando questa sfida?
Di Red Bull Team
8 minuti di letturaPublished on
Come la maggior parte degli appassionati di Formula 1 sapranno ormai già da molto tempo, la stagione 2026 del Circus segnerà il debutto di un nuovo ciclo regolamentare. Dimenticate le auto a effetto suolo che dal 2022 sfrecciano sui circuiti di tutti il mondo: a partire dal prossimo Campionato del Mondo, le monoposto della massima serie automobilistica saranno più piccole, dotate di aerodinamica attiva, di un fondo nuovamente piatto e - soprattutto - di una nuova generazione di Power Unit. Per Oracle Red Bull Racing quella rappresentata dal nuovo regolamento tecnico si tratta di una sfida particolarmente importante: mai prima d'ora, nel corso della sua storia, il team di Milton Keynes si era occupato della realizzazione di una Power Unit.
Oracle Red Bull Racing, infatti, ha sempre costruito vetture estremamente efficaci attorno a propulsori realizzati da altri. Max Verstappen, Sebastian Vettel, Daniel Ricciardo e gli altri piloti protagonisti in questi anni dell'epopea di Red Bull Racing hanno conquistato Gran Premi e Mondiali sfruttando sia i cavalli messi a disposizione dalle Power Unit altrui, sia le doti telaistiche e aerodinamiche di vetture progettate da alcuni tra i migliori ingegneri che il Motorsport abbia mai visto.
Max Verstappen e Laurent Mekies nel garage di Red Bull Racing

Max Verstappen e Laurent Mekies nel garage di Red Bull Racing

© Getty Images/Red Bull Content Pool

Ma le cose, quando ci si affida anche al lavoro di altri, possono non essere sempre facili. Nel 2014, per esempio, l'esordio del regolamento tecnico che ha introdotto le Power Unit turbo ibride utilizzate nel corso dell'ultimo decennio ha messo il team di Milton Keynes di fronte a più di una difficoltà. La RB10 utilizzata da Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo era una monoposto dalle buone doti dinamiche e meccaniche, limitate però da un propulsore Renault che pagava diversi CV di potenza in meno rispetto a quello Mercedes. Questa situazione si è riproposta per diversi anni - durante i quali Red Bull Racing è però comunque riuscita a conquistare successi in diversi GP - fino a quando l'arrivo delle Power Unit Honda non ha fornito a delle vetture dinamicamente strepitose dei propulsori in grado di fare la differenza anche sul fronte della potenza.
Contestualmente all'ultima fase della collaborazione tra il motorista giapponese e Oracle Red Bull Racing, il team ha preso una decisione davvero importante: sarà la squadra stessa a costruire i motori che verrano utilizzati dalle sue monoposto di Formula 1.
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Perché Red Bull Racing ha iniziato a produrre i propri motori?

Fino al 2021, la Red Bull Racing e il team di Faenza avevano realizzato i propri telai equipaggiandoli di volta in volta con propulsori marchiati Ferrari, Cosworth, Renault e Honda. Affidarsi a dei motoristi e non produrre motori in proprio apre la porta a due possibili svantaggi: il fatto che la stessa Power Unit fornita a te possa equipaggiare anche una monoposto concorrente e il fatto che, a livello di ingombri e di spazi, si debba costruire l'auto sulla base del progetto di un motore realizzato magari per la monoposto di un'altra scuderia.
Nel 2021 Red Bull ha deciso quindi di prendere il controllo del proprio destino, fondando Red Bull Powertrains e iniziando a costruire Power Unit basandosi sul progetto della Honda utilizzato dal team nel corso degli ultimi anni. Poco è stato però fatto in termini di sviluppo: il congelamento dei motori voluto dalla FIA ha infatti impedito di dedicare tempo e risorse al miglioramento delle Power Unit.
Il successivo passo di questa avventura è arrivato nel 2023, quando Red Bull Powertrains ha stretto una nuova partnership con Ford per sviluppare la prossima generazione di propulsori che avrà il compito di portare Red Bull Racing e Racing Bulls in testa alla classifica. Nel 2026 Red Bull entrerà nella storia della F1 come il primo team che è passato dalla produzione di soli telai allo sviluppo e alla produzione anche della propria Power Unit.
Red Bull Racing si avvia verso una nuova era della F1 nel 2026

Red Bull Racing si avvia verso una nuova era della F1 nel 2026

© Getty Images/Red Bull Content Pool

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Red Bull Powertrains e Ford lavorano in partnership

Così come Oracle Red Bull Racing, Ford vanta un'eredità di assoluto rilievo in F1. Come il famoso motore Offenhauser "Offy", il possente Ford Cosworth DFV occupa un posto nel gotha dei propulsori del Motorsport avendo spinto una folta schiera di piloti di F1 a ottenere 155 vittorie dal 1967 al 1985. Potente, affidabile e conveniente, il DFV ha offerto affidabilità plug-and-play a generazioni di team di F1.
Negli anni '90 Ford diede inoltre vita al team Stewart Grand Prix, trasformatosi in Jaguar Racing prima di diventare - nel 2005 - il punto di partenza proprio di Red Bull Racing. Ora la potenza dell'Ovale Blu sta tornando in F1 per alimentare una nuova generazione di macchine più pulite ed ecologiche.
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Quanto sono complicati questi nuovi motori?

Così come accade sulle attuali Power Unit, i nuovi propulsori ibridi turbocompressi che debutteranno nel 2026 generano la loro potenza grazie alla sinergia tra la combustione interna tradizionale e sistemi di recupero dell'energia. Cambieranno però alcune delle caratteristiche e delle numeriche chiave: le Power Unit del 2026 dovranno infatti generare oltre 1.000 CV di potenza, utilizzando però meno carburante e assicurandosi che metà di questa potenza derivi dalla parte elettrica del propulsore. Quest'ultimo aspetto, in particolare, rappresenterà una vera e propria rivoluzione: le parti elettriche delle Power Unit del 2026 dovranno infatti erogare il triplo dei CV rispetto a quanto fatto dagli attuali propulsori.
I propulsori del nuovo ciclo regolamentare dovranno inoltre essere alimentati da un carburante interamente sostenibile (addio quindi ai combustibili fossili) e, dato che la Formula 1 tende sempre di più a obiettivi di sostenibilità, saranno a zero emissioni di carbonio. Rimarrà inalterato il numero massimo di Power Unit utilizzabili in una stagione senza incappare in una penalità: per evitare di essere arretrati sulla griglia di partenza di qualche GP, tutti i team dovranno completare l'intero campionato con soli tre propulsori.
Laurent Mekies, Team Principal di Oracle Red Bull Racing

Laurent Mekies, Team Principal di Oracle Red Bull Racing

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Perché la F1 sta introducendo una nuova generazione di motori?

La F1 è guidata dalla tecnologia e lo sviluppo di questi nuovi motori ibridi è una priorità per le case automobilistiche di tutto il mondo. Gli insegnamenti tratti da questa nuova generazione di propulsori, infatti, si spera possa trovare maggiori e più frequenti applicazioni sulle auto di serie del prossimo futuro. In più, l'esplosione dell'interesse per la F1 - ottenuto anche grazie a serie TV e film dedicati - sta avvicinando alla massima serie automobilistica nuovi e interessati investitori.
"Quando abbiamo visto cosa stava accadendo in Formula 1 con i nuovi regolamenti tecnici abbiamo capito che ci fosse una maggiore opportunità di contribuire e di apprendere la parte di innovazione e trasferimento tecnologico", afferma Mark Rushbrook, responsabile del settore Motorsport di Ford.
Oltre a Ford, dal 2026 anche Audi si unirà a una griglia di partenza già alimentata da Mercedes, Ferrari e Honda e, entro la fine del decennio, anche Cadillac prevede di produrre in proprio i propulsori delle sue monoposto.
Le cose, come scritto già pochi paragrafi fa, non sono però sempre facili: Renault ha infatti annunciato nel 2024 il suo disimpegno dal ruolo di motorista, con le monoposto del suo team Alpine che saranno spinte in futuro dai propulsori Mercedes.
La fabbrica di Red Bull Powertrains a Milton Keynes

La fabbrica di Red Bull Powertrains a Milton Keynes

© Getty Images/Red Bull Content Pool

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Costruire i propulsori Red Bull da zero

Pur avendo avuto un enorme successo come team di F1, Oracle Red Bull Racing non era in possesso della potenza tecnica e delle conoscenze dei suoi rivali motoristi. Per ovviare a queste inevitabili mancanze iniziali, il team di Milton Keynes si è dato da fare assumendo tecnici di spicco e realizzando una sezione della propria factory unicamente dedicata a Red Bull Powertrains. È stato assunto Ben Hodgkinson come direttore tecnico di Red Bull Powertrains, e a lui si sono aggiunti altri cinque esperti tecnici che supervisioneranno la linea di produzione: Steve Blewett, direttore della produzione; Omid Mostaghimi, ingegnere capo per l'elettronica e il recupero dell'energia; Pip Clode, responsabile della progettazione meccanica per il recupero dell'energia; Anton Mayo, responsabile della progettazione dei propulsori a combustione; e Steve Brodie, responsabile delle operazioni dei motori a combustione.
Red Bull Powertrains opera ora in uno stabilimento di 465 metri quadrati appositamente costruito all'interno dello stesso campus di Red Bull Racing. La Racing Bulls opera ora nello stabilimento di Faenza e in una nuova sede all'interno dello stesso campus, dopo aver superato la struttura della vicina Bicester.
A loro si uniranno i tecnici di Ford, che forniranno competenze tecniche in aree cruciali dello sviluppo di questa nuova generazione di Power Unit: il motore a combustione, la tecnologia delle celle a batteria e dei motori elettrici, il software di controllo delle unità di potenza e l'analisi.
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Una partnership che porta il motorsport a nuovi livelli

Quello che vedrà Oracle Red Bull Racing e Ford legate in Formula 1 è solamente un altro capitolo di una fortunata partnership che le due realtà in una serie di entusiasmanti iniziative. Tra queste, il Rally Dakar, le prove a tempo con il sorprendente Ford SuperVan 4.2 che ha già conquistato la Pike's Peak International Hill Climb, il WRC con la M-Sport Ford Puma Hybrid Rally1, la 24 Ore di Le Mans e la NASCAR.
Il nuovo programma Red Bull Ford Academy sta inoltre supportando la carriera di Chloe Chambers nella F1 Academy e le ha dato la possibilità di mettere alla prova le sue abilità nell'IMSA Mustang Challenge.
"Questo è un capitolo emozionante della storia di Ford", ha dichiarato Jim Farley, CEO di Ford Motor Company. "Negli ultimi 20 anni, Red Bull è riuscita a cambiare il panorama della Formula 1 e lo ha fatto grazie alla sua determinazione a fare le cose in modo diverso. Un'etica che è stata emulata dalla partnership con Red Bull Ford Powertrains e dalla sponsorizzazione del Red Bull Ford Academy Programme".